Viaggio del Papa negli Stati Uniti
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Viaggio del Papa negli Stati Uniti
Il Papa negli Stati Uniti
Dal 15 al 21 aprile Benedetto XVI visiterà Washington e New York e parlerà all’Onu.
Tema del viaggio, il messaggio della speranza cristiana. Anche due tappe dedicate agli ebrei.
Una visita che toccherà solo Washington e New York, ma che «intende spiritualmente abbracciare tutti i cattolici che vivono negli Stati Uniti». Così il Papa ha definito il suo ottavo viaggio apostolico fuori dall’Italia, in un videomessaggio ai «cari fratelli e sorelle degli Stati Uniti d’America».
«Sulle orme dei miei venerati predecessori, Paolo VI e Giovanni Paolo II, per la prima volta verrò da Pontefice negli Stati Uniti d’America, portando con me questa grande verità: Gesù Cristo è la speranza per gli uomini e le donne di ogni lingua, razza, cultura e condizione sociale», ha sottolineato Benedetto XVI, annunciando che porterà «il messaggio della speranza cristiana» - tema del viaggio apostolico - «anche nella grande Assemblea delle Nazioni Unite, ai rappresentanti dei popoli del mondo».
«Il mondo ha più che mai bisogno di speranza - ha esclamato il Pontefice -. Speranza di pace, di giustizia, di libertà, ma non potrà realizzare questa speranza senza obbedire alla legge di Dio, che Cristo ha portato a compimento nel comandamento di amarci gli uni gli altri».
La visita del Papa all’Onu, il 18 aprile, sarà «uno dei momenti- clou» del viaggio. Secondo padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, «vista la coincidenza del 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, ci si può aspettare che il discorso sarà centrato sulla tematica dei diritti umani, il loro fondamento e la loro unità e indivisibilità», cioè «sui fondamenti culturali, filosofici e teologici della grande tematica dei diritti dell’uomo, tanto cari al Santo Padre».
Il Papa terrà l’atteso discorso davanti ai rappresentanti di 192 Stati membri, circa 3 mila persone. Poi è previsto l’incontro privato del Santo Padre con il presidente dell’Assemblea, il presidente del Consiglio di sicurezza e con 60 rappresentanti di quest’ultimo organismo. Durante i colloqui, nella sala entreranno altre 3 mila persone dello staff delle Nazioni Unite, a cui il Papa, rientrato nella sala dell’Assemblea, rivolgerà un discorso specifico. Al termine un coro di bambini saluterà il Papa, prima della sua visita alla meditation room delle Nazioni Unite.
Quanto agli altri discorsi previsti nel programma, il portavoce vaticano ha ricordato che «ci saranno discorsi rivolti a tre diverse categorie: i vescovi; i sacerdoti, le religiose e i religiosi; i seminaristi e i giovani», nei quali è prevedibile che «il Papa parlerà della situazione della Chiesa in America, e anche delle conseguenze del travaglio passato per gli scandali»; quanto alle omelie delle messe a Washington e a New York, secondo Lombardi, saranno l’occasione per «catechesi dedicate a Cristo nostra speranza, tema del viaggio del Pontefice».
Durante il viaggio, ci saranno anche due momenti dedicati agli ebrei, « un segno di attenzione del Papa verso i nostri fratelli maggiori», come li ha definiti padre Lombardi. Nel pomeriggio del 17 aprile è in programma l’incontro con i rappresentanti di altre religioni, al Centro culturale Giovanni Paolo II di Washington, cui parteciperanno 200 rappresentanti di cinque diverse religioni, tra cui quella ebraica. «Poiché sarà prossima la Pasqua ebraica - ha spiegato padre Lombardi - dopo l’incontro con gli esponenti delle cinque religioni il Papa incontrerà brevemente i rappresentanti dell’ebraismo per dare loro un semplice messaggio di auguri per la Pasqua, che vale per tutti gli ebrei e avrà quindi un significato universale».
Nel pomeriggio del 18 aprile il Papa si trasferirà nella sinagoga - a 500 metri da dove risiede - «per salutare ancora una volta gli ebrei alla vigilia della loro grande festa, dando loro il tempo di tornare a casa prima dell’inizio dello shabbat».
Dal 15 al 21 aprile Benedetto XVI visiterà Washington e New York e parlerà all’Onu.
Tema del viaggio, il messaggio della speranza cristiana. Anche due tappe dedicate agli ebrei.
Una visita che toccherà solo Washington e New York, ma che «intende spiritualmente abbracciare tutti i cattolici che vivono negli Stati Uniti». Così il Papa ha definito il suo ottavo viaggio apostolico fuori dall’Italia, in un videomessaggio ai «cari fratelli e sorelle degli Stati Uniti d’America».
«Sulle orme dei miei venerati predecessori, Paolo VI e Giovanni Paolo II, per la prima volta verrò da Pontefice negli Stati Uniti d’America, portando con me questa grande verità: Gesù Cristo è la speranza per gli uomini e le donne di ogni lingua, razza, cultura e condizione sociale», ha sottolineato Benedetto XVI, annunciando che porterà «il messaggio della speranza cristiana» - tema del viaggio apostolico - «anche nella grande Assemblea delle Nazioni Unite, ai rappresentanti dei popoli del mondo».
«Il mondo ha più che mai bisogno di speranza - ha esclamato il Pontefice -. Speranza di pace, di giustizia, di libertà, ma non potrà realizzare questa speranza senza obbedire alla legge di Dio, che Cristo ha portato a compimento nel comandamento di amarci gli uni gli altri».
La visita del Papa all’Onu, il 18 aprile, sarà «uno dei momenti- clou» del viaggio. Secondo padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, «vista la coincidenza del 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, ci si può aspettare che il discorso sarà centrato sulla tematica dei diritti umani, il loro fondamento e la loro unità e indivisibilità», cioè «sui fondamenti culturali, filosofici e teologici della grande tematica dei diritti dell’uomo, tanto cari al Santo Padre».
Il Papa terrà l’atteso discorso davanti ai rappresentanti di 192 Stati membri, circa 3 mila persone. Poi è previsto l’incontro privato del Santo Padre con il presidente dell’Assemblea, il presidente del Consiglio di sicurezza e con 60 rappresentanti di quest’ultimo organismo. Durante i colloqui, nella sala entreranno altre 3 mila persone dello staff delle Nazioni Unite, a cui il Papa, rientrato nella sala dell’Assemblea, rivolgerà un discorso specifico. Al termine un coro di bambini saluterà il Papa, prima della sua visita alla meditation room delle Nazioni Unite.
Quanto agli altri discorsi previsti nel programma, il portavoce vaticano ha ricordato che «ci saranno discorsi rivolti a tre diverse categorie: i vescovi; i sacerdoti, le religiose e i religiosi; i seminaristi e i giovani», nei quali è prevedibile che «il Papa parlerà della situazione della Chiesa in America, e anche delle conseguenze del travaglio passato per gli scandali»; quanto alle omelie delle messe a Washington e a New York, secondo Lombardi, saranno l’occasione per «catechesi dedicate a Cristo nostra speranza, tema del viaggio del Pontefice».
Durante il viaggio, ci saranno anche due momenti dedicati agli ebrei, « un segno di attenzione del Papa verso i nostri fratelli maggiori», come li ha definiti padre Lombardi. Nel pomeriggio del 17 aprile è in programma l’incontro con i rappresentanti di altre religioni, al Centro culturale Giovanni Paolo II di Washington, cui parteciperanno 200 rappresentanti di cinque diverse religioni, tra cui quella ebraica. «Poiché sarà prossima la Pasqua ebraica - ha spiegato padre Lombardi - dopo l’incontro con gli esponenti delle cinque religioni il Papa incontrerà brevemente i rappresentanti dell’ebraismo per dare loro un semplice messaggio di auguri per la Pasqua, che vale per tutti gli ebrei e avrà quindi un significato universale».
Nel pomeriggio del 18 aprile il Papa si trasferirà nella sinagoga - a 500 metri da dove risiede - «per salutare ancora una volta gli ebrei alla vigilia della loro grande festa, dando loro il tempo di tornare a casa prima dell’inizio dello shabbat».
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