Parrocchia San Francesco d'Assisi
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IL QUADRO DEL MESE

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FrancescoGenovese
Silvia
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Messaggio  Silvia Mar Apr 29, 2008 9:00 pm

Ciao sono Silvia e con Fabio abbiamo pensato di creare uno spazio dedicato all'arte che vedrà ogni mese un'opera in esame, da me analizzata con incluse delle nozioni sull'autore, sperando di incuriosirvi e non annoiarvi. Siamo pronti ai vostri consigli, suggerimenti,ed eventuali critiche. Very Happy
Come prima opera non potevo che scegliere qualcosa che avesse come soggetto San Francesco, ed in particolare il ciclo "Storie di San Francesco" dipinto da Giotto nella Basilica Superiore di Assisi.


IL QUADRO DEL MESE Rinuncia_ai_beni_Giotto

STORIE DI SAN FRANCESCO: “LA RINUNCIA AI BENI PATERNI”

1295-1297/1299, Affresco cm 270X230
Assisi, Basilica Superiore di San Francesco


La scena raffigurata è il momento in cui Francesco, toltosi le vesti e ricoperto alla meglio dal Vescovo, invoca l’Eterno, forse in origine dipinto nella parte centrale in alto, dove appare solo una mano. Dinanzi a lui l’irato Pietro di Bernardone è trattenuto per un braccio da un personaggio del suo seguito. Due bambini hanno le vesti rialzate, nelle quali nascondono forse i sassi da lanciare contro Francesco, ritenuto pazzo dai cittadini.
Figure e architetture appaiano perfettamente integrate nella scena complessa divisa in due blocchi. Gli edifici, articolati, creano spazi e giocano con la luce. I colori chiari e brillanti, hanno valenze simboliche: l’abito di Pietro di Bernardone, per esempio, è giallo simbolo di beni mondani.
Giotto→ Pittore, architetto e scultore, è da sempre un mito,per la sua pittura dal vero, rivoluzionaria ed innovatrice, interprete del nuovo naturalismo trecentesco, per il nuovo senso dello spazio, del volume e del colore che si lascia alle spalle il Medioevo aprendosi all’Umanesimo.
Nasce a Colle di Vespignano, presso Vicchio nel Mugello, presumibilmente nel 1267 e muore a settant’anni nel 1337. Giovane pastore viene scoperto da Cimabue mentre disegnava pecore sui sassi, arrivato a Firenze frequenta e si forma nella bottega fiorentina di Cimabue. Diversi sono i soggiorni a Roma, presso la corte papale, ma anche presso Rimini, Padova, Pisa luoghi che lo vedono occupato in affreschi e mosaici. Solo dalla seconda metà del duecento comincia la grande impresa decorativa della Basilica Superiore d’Assisi, estremamente complessa, iniziata intorno al 1277, al quale parteciperanno diversi artisti. Giotto nelle Storie di San Francesco crea un’elaborata decorazione che si estende nella fascia inferiore delle pareti della navata. Inserita entro un finto loggiato sostenuto da colonne tortili, ventotto riquadri raccontano la vita e i miracoli del santo, esempio rappresentativo della svolta della pittura occidentale dalla “maniera greca” verso il naturalismo.
Grazie, CIAO

Silvia

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Messaggio  FrancescoGenovese Mar Apr 29, 2008 9:24 pm

Ciao Silvia! ottima idea quella del "Quadro del mese"!

Che dire...non potevi scrivere un'analisi più esaustiva di così; l'arte è bella poichè si può analizzare in tutte le sue sfaccettature. Quel quadro a mio avviso rappresenta uno dei momenti più espressivi e significativi vissuto da San Francesco: la rinuncia in un certo senso al materialismo in un mondo che a suo tempo era già "inquinato" dal potere e dall'arricchimento personale; da ciò segue "l'essere preso per pazzo", con la conseguente indignazione della gente.
Pur non essendo un esperto d'arte, credo che anche Giotto con le sue opere iniziò un punto di rottura con l'arte del passato; anche lui, artisticamente parlando, ha detto qualcosa di diverso dai suoi precedenti, e facendo 1+1, ha interpretato nel migliore dei modi il momento della rinuncia ai beni paterni che di fatto rappresenta un "andare controcorrente" rispetto a ciò che avrebbero fatto tanti altri al suo posto.

Forse ho divagato un pò, ma spero di essere stato chiaro :-)

Un saluto a tutti e complimenti ancora per l'argomento!
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Messaggio  Fabio Mar Apr 29, 2008 10:00 pm

Finalmente siamo partiti con questo appuntamento che avrà cadenza mensile.
E' un argomento che ho fortissimamente voluto perchè anche l'arte figurativa, così come l'arte canora, è una forma di preghiera o quantomeno la aiuta.
Basti pensare a al senso di grande spiritualità che si ha entrando in certe chiese dove sono presenti delle opere d'arte. (Per esempio la Basilica Superiore ad Assisi Wink )
Ringrazio la mia pittrice preferita per la sua grande disponibilità a curare questo spazio.
Grazie Silvietta! Very Happy (Non sapete quanto l'ho dovuta inseguire tra esami e restauri vari lol! )
Aspetto i vostri commenti sul quadro e sull'iniziativa!
Ciao a tutti
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Messaggio  eustochia Sab Mag 24, 2008 10:06 am

BRAVO ,COME SEMPRE IL NOSTRO FABIO, CHE A FORZA DI INSEGUIRE PERSONE E' ARRIVATO AL PUNTO DI FAR ANCHE INTERVENIRE SUL FORUM ,SILVIA, GRAZIE SILVIUCCIA,COME DICE FABIO, TI ASPETTIAMO COSI' OGNI MESE? PER AGGIORNARE LA NOSTRA CULTURA SUI QUADRI? study UN SALUTONE DA EUSTOCHIA,E TANTE GRAZIE Very Happy

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Messaggio  Sara Antonio e Francesco Mer Mag 28, 2008 5:14 pm

VISTO CHE ABBIAMO QUESTO SPAZIO D'ARTE, VORREI CHIEDERE DI FARCI CONOSCERE LE OPERE DI PITTURA DELLA NOSTRA CHIESA, TRA L'ALTRO APPENA RESTAURATE. SAREBBE INTERESSANTE FARE UN LIBRETTO PER IL NOSTRO USO E, PERCHE' NO,PER I NUMEROSI TURISTI IN CERCA DI PREZIOSITA'. CHIEDO TROPPO? JACOPA

Sara Antonio e Francesco

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Messaggio  Fabio Gio Mag 29, 2008 3:57 pm

eustochia ha scritto:BRAVO ,COME SEMPRE IL NOSTRO FABIO, CHE A FORZA DI INSEGUIRE PERSONE E' ARRIVATO AL PUNTO DI FAR ANCHE INTERVENIRE SUL FORUM ,SILVIA, GRAZIE SILVIUCCIA,COME DICE FABIO, TI ASPETTIAMO COSI' OGNI MESE? PER AGGIORNARE LA NOSTRA CULTURA SUI QUADRI? study UN SALUTONE DA EUSTOCHIA,E TANTE GRAZIE Very Happy

Sono contento che apprezziate l'iniziativa. La rubrica avrà carattere mensile e, forse, qualche uscita quindicennale. Wink

Sara Antonio e Francesco ha scritto:VISTO CHE ABBIAMO QUESTO SPAZIO D'ARTE, VORREI CHIEDERE DI FARCI CONOSCERE LE OPERE DI PITTURA DELLA NOSTRA CHIESA, TRA L'ALTRO APPENA RESTAURATE. SAREBBE INTERESSANTE FARE UN LIBRETTO PER IL NOSTRO USO E, PERCHE' NO,PER I NUMEROSI TURISTI IN CERCA DI PREZIOSITA'. CHIEDO TROPPO? JACOPA

Per questo dovrete avere molta pazienza, è in lavorazione ma sarà pronto dopo l'estate perchè chiede un impegno che, per adesso, è impossibile assolvere. Very Happy
Fabio
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IL QUADRO DEL MESE Empty Il quadro del mese-GIUGNO-

Messaggio  Silvia Dom Giu 01, 2008 1:18 pm

Ciao a tutti, come promesso eccomi qui un mese dopo con un nuovo quadro da farvi vedere spero che anche questa volta la scelta sia di vostro gradimento. Dopo un' opera che ha visto San Francesco come soggetto, ho pensato di omaggiare, a chiusura del mese della Madonna, proprio la Vergine Maria in una, per me, delle sue migliori rappresentazioni.

IL QUADRO DEL MESE Leonardo_Madonna_Flower


MADONNA COL BAMBINO: “MADONNA BENOIS”
1478-1482 circa, Olio su tavola trasportato su tavola, cm 48X31
San Pietroburgo, The State Hermitage Museum


La piccola tavola venne acquistata dal mercante Sapoznikov ad Astrakan nel 1824 e successivamente pervenne in possesso della famiglia Benois, dal quale il nome con cui è universalmente conosciuta, si trova all’ Hermitage Museum solo dal 1914.
E’ questa un’opera di transizione, uno spartiacque fra il Leonardo, fiorentino legato agli insegnamenti del Verrocchio, ed il Leonardo lombardo. E’ infatti evidente nella composizione un superamento degli schemi giovanili, le due figure della Madre e del Figlio, sono costruite su direttrici spaziali oblique e contrapposte, sapientemente concatenate fra di loro, con quel piccolo fiore che serve da espediente di collegamento gestuale. Le dolci movenze delle mani e gli sguardi assorti dei due protagonisti rendono la scena intima e familiare. L’uso del colore, giocato su toni modulati, e la luce calda creano un arrotondamento delle forme, uno sfumato e morbido contorno delle figure che le rende come vive e mobili nello spazio atmosferico che le contiene.
Leonardo→ Il suo nome evoca nella percezione comune l’immagine del GENIO, egli visse in un’epoca in cui il contrasto tra le sue aspirazioni e l’inadeguatezza di mezzi e strumenti a sua disposizione mettono oggi a nudo tutta la sua umanità e la sua unicità. Artista a tuttotondo sperimenta in tutti i campi possibili per la conoscenza umana, donandoci il meglio delle scoperte, delle invenzioni, delle sperimentazioni, e delle opere che ancora oggi ci stupiscono, e sorprendono. Nato nel 1452 si trasferisce prestissimo a Firenze dove avviene la prima formazione, nella poliedrica bottega del Verrocchio, bottega in cui erano significative la presenza dei migliori ingegni del 400 come Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, e Pietro Perugino, che ne fanno sviluppare un linguaggio figurativo particolare basato sulla tecnica del disegno a pennello “di nero e bianco”, disegno come impostazione basilare nel percorso artistico, e come rappresentazione del movimento e della natura, disegni e schizzi che ancora oggi sono fondamentali per la conoscenza dell’opera di Leonardo. Nel 1482 Leonardo si trasferisce a Milano raffinato centro di cultura umanistica e anche polo d’attrazione per scienziati, artisti, e letterati che danno a Leonardo la possibilità di esprimere al meglio il suo genio, libero anche dell’influenza di bottega, primo esempio in assoluto di questo distacco è il famoso dipinto raffigurante “la Vergine delle rocce”, che racchiude tutto il suo sapere, le sue esperienze. Innumerevoli le sue opere per quantità e sorprendente qualità artistica come pittore e inventore di uno stile unico che aprirà le porte a nuove sperimentazioni. Il 19 gennaio 1524 muore a Milano, da questa data ha inizio la dispersione dell’eredità di Leonardo, eredità unica che non vedrà per molto, moltissimo tempo una figura così completa e complessa nel panorama artistico italiano, ed a mio modesto parere europeo.

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Messaggio  Silvia Mer Ago 06, 2008 1:26 pm

Ciao a tutti scusatami se non ho mantenuto l’impegno per il mese di luglio ma gli impegni universitari mi hanno tenuta lontana, adesso però recupero mostrandovi uno dei capolavori realizzati da Caravaggio, La Conversione di San Paolo. Very Happy

IL QUADRO DEL MESE Apostolo-paolo2

CONVERSIONE DI SAN PAOLO
1600-1601, olio su tela, cm 230X175
Roma, Santa Maria Del Popolo, Cappella Cerasi


Il 24 settembre del 1600 Monsignore Tiberio Cerasi commissiona a Caravaggio la realizzazione di due quadri uno dei quali trattasi della “Conversione di San Paolo”. Mantenendosi fedele al testo di San Paolo, Caravaggio svolge il tema della conversione in un’atmosfera di immobile sospensione conferendo all’evento religioso uno spazio solo interiore.
La composizione è impostata entro la calda atmosfera della stalla e appare dominata dalla naturalezza e dalla calma del cavallo governato dallo scudiero, a cui si contrappone la posa scorciata di Paolo, con le braccia allargate ad accogliere la rivelazione divina rappresentata dai raggi di luce provenienti dall’angolo in alto a destra, unica concessione al sovrannaturale. Di grande suggestione ed espressività Caravaggio riesce con elementi essenziali a trasmettere chiaramente il messaggio.
Caravaggio→ Michelangelo Merisi detto il Caravaggio nacque il 29 settembre 1571 a Milano, mandato nella bottega di Simone Petarzano inizia la sua preparazione come pittore, la sua vita si svolge in centri importanti quali Roma , Milano e l’Italia intera dove verrà a contatto con gli artisti del tempo sviluppando presto lo stile che lo identificherà nei secoli. Tanti gli eventi che ne caratterizzano l’esistenza e che avranno influenza nella sua produzione, innumerevoli i capolavori realizzati credo si possa identificare come uno dei più grandi artisti del ‘600, per lo stile, l’utilizzo del colore, della luce, come trasmette emozioni e sentimenti rappresentazione della realtà intera. Si può definire Caravaggio “fotografo “ del suo tempo.

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Messaggio  Silvia Sab Set 13, 2008 11:03 am

Ciao a tutti, eccomi di nuovo con un'altra opera per il mese di settembre, per gli interessati, stiamo lavorando per inserire nel sito anche le opere presenti nella chiesa di San Francesco di Trapani, prossimamente ne potremmo godere tutti, sperando sempre di fare un buon lavoro, piacevole ed interessante. Ciao a presto Silvia Very Happy

IL QUADRO DEL MESE Mantegna_san_sebastiano

“SAN SEBASTIANO”
1482-1485circa, Tempera su tela, cm 257X142
Parigi, Museé du Louvre


Il dipinto scelto rappresenta San Sebastiano, legato ad un elemento architettonico diroccato, ai suoi piedi si trovano alcuni frammenti di sculture ed architetture antiche. Lo sfondo è movimentato da picchi e sporgenze rocciose e, ai piedi di una roccia dominata da un castello, è collocato il tipico complesso di edifici antichi integri e in rovina mescolati a case moderne. Il potente realismo dell’arciere e del suo compagno sono quasi a contrasto con la nobile figura del santo centurione, il taglio compositivo all’altezza del torace che li caratterizza rientra nella consuetudine mantegnesca di inserire indicazioni di movimento nella composizione.
Mantegna→ Andrea Mantegna nasce nel 1431 in un piccolo paese veneto Isola di Carturo, si formerà nella bottega di Francesco Squarciane, fino a diventarne il capobottega. Il pittore dei contrasti verrà considerato da Ruskin freddo, incisivo, analitico, e il pittore in cui Goethe riconobbe la pratica di ritrovar la forma agognata attraverso lo studio dell’antico, e di renderla viva mediante lo studio della natura.

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Messaggio  Silvia Mar Ott 07, 2008 11:30 am

Ciao a tutti, eccomi di nuovo con un'altra opera per il mese di ottobre, come promesso per questo mese abbiamo preso in esame una delle opere presenti nella chiesa di San Francesco di Trapani, trattasi della rinuncia ai beni paterni di San Francesco,che confronteremo con l’opera di Giotto già esaminata in precedenza, sperando sempre di fare un buon lavoro, piacevole ed interessante.
Ciao a presto Silvia Very Happy

IL QUADRO DEL MESE Fotook10

RINUNCIA AI BENI PATERNI

Purtroppo non si hanno molte notizie su questa opera ne tecniche ne relative all’autore ed all’epoca di realizzazione, procederò per questo ad una semplice analisi della tecnica esecutiva con le dovute attenzioni, proverò anche a confrontarlo con la prima opera analizzata, di uguale tema ma autore e periodo diverso.
Probabilmente per il tratto e la pennellata possiamo supporre si tratti di un olio su tela dei primi del novecento, vediamo una stesura sicura liscia con una sorta di velatura che richiama il periodo romantico, si è fatta molta attenzione anche qui all’utilizzo dei colori e del loro valore simbolico, in più la scena si svolge alla presenza del vescovo e del padre, con delle donne che fanno da sfondo.
Se pensiamo per un attimo all’opera di Giotto ci saltano subito in mente le differenze e le similitudini, è scontato dire che si tratta dello stesso tema e per questo i personaggi principali rappresentati, sono gli stessi; tante però sono le differenze, pur essendoci più persone nell’opera rappresentata da Giotto il quadro risulta comunque più statico fermo rispetto all’autore di San Francesco proprio per il periodo, diverso, in cui i due autori hanno operato, l'opera di Giotto risulta statica, sono quasi statue immobili, fa una fotografia della scena immobilizzando tutti, l’autore di San Francesco rappresenta un ambiente quasi intimo e privato che risulta molto vivo, se ne percepiscono i movimenti si vive tutta la scena, ci sembra quasi di vederlo arrivare, san Francesco, ed inginocchiarsi come se fossimo lì, come la scena di un film più che l’osservazione fredda di una foto. Qui c’è sentimento consapevoli delle reali motivazioni con una maggiore partecipazione.
Spero che tutto questo vi sia piaciuto, aspetto i vostri commenti e consigli, alla prossima Silvia.

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Messaggio  simona Mar Ott 07, 2008 2:46 pm

è davvero interessante ciò che hai scritto ma mi piacerebbe poter vedere di quale quadro si tratta...ci sarà stato qualche errore durante l'inserimento dell'immagine.
grazie comunque... Very Happy Very Happy Very Happy
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Messaggio  Fabio Mar Ott 07, 2008 3:30 pm

C'era stato un errore nel caricamento dell'immagine. Risolto! Very Happy
Questo è la "Rinuncia ai Beni di Giotto", per chi non la ricordasse Wink :

IL QUADRO DEL MESE Rinuncia_ai_beni_Giotto
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IL QUADRO DEL MESE Empty Il Quadro del mese -NOVEMBRE-

Messaggio  Silvia Gio Nov 13, 2008 9:35 pm

Ciao a tutti, scusatemi per il ritardo, ma eccomi di nuovo con un'altra opera per il mese di novembre, sperando sempre di fare un buon lavoro, piacevole ed interessante. Ciao a presto Silvia.

IL QUADRO DEL MESE Perugino03

“ CONSEGNA DELLE CHIAVI “

1482, Affresco, cm 340X550
Città del Vaticano, Cappella Sistina


L’immagine scelta rappresenta la Consegna delle chiavi, questo affresco si trova nella parte destra della cappella, i personaggi si dispongono prevalentemente in primissimo piano, in pose variamente atteggiate che ne enfatizzano la dignità classica e aristocratica. Le figure possenti, i panneggi scolpiti nelle pieghe voluminose ambiscono ad una visione più monumentale, riportano ad una maturità del pittore e della fase di esecuzione. Al centro della scena Cristo consegna le chiavi della Chiesa futura a Pietro, il primo Papa; l’amplificazione monumentale della scena è sottolineata dall’apertura nello sfondo di una grande piazza rivestita di marmi policromi, utilizzata per inscenare altri due episodi (il pagamento del tributo, e la tentata lapidazione di Cristo) di fronte a tre quinte architettoniche che richiamano alla Roma antica (i due archi ai lati) e moderna (il tempio bramantesco al centro, immagine del tempio di Gerusalemme).
Perugino→ Pietro Vannucci detto il Perugino nasce a Castel della Piave (attuale Città della Piave) intorno al 1450, e non nativo di Perugia come viene erroneamente considerato dal Vasari da cui deriva l’appellativo “Perugino”. Il Vasari ci racconta anche come il Perugino da Castel della Piave si sposta da ragazzo a Firenze vivendo tra la povertà e l’ambizione, dove viene educato all’arte della pittura, la sua formazione avviene infatti in ambiente toscano. L’intonazione dolce e pacata delle fisionomie diverrà uno degli elementi distintivi dello stile maturo del Perugino. Egli fece tutto nella sua vita per propagandare con la sua pittura l’incanto di un universo senza disarmonie fra Dio e l’uomo.

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IL QUADRO DEL MESE Empty Il Quadro del mese -DICEMBRE-1° parte

Messaggio  Silvia Ven Dic 05, 2008 3:21 pm

Ciao a tutti, per il mese di dicembre abbiamo pensato con Fabio di proporvi due opere, questa è la prima, verso la metà di dicembre arriverò con un’altra bella opera in vista della natività dl Signore, sperando sempre di fare un buon lavoro, piacevole ed interessante.
Ciao a presto Silvia


IL QUADRO DEL MESE Ansa99551311203122729_big

“ ANNUNCIAZIONE “
1472-1475ca, Olio e tempera su tavola, cm 98X217
Firenze, Galleria degli Uffizi

Anche questa opera è stata eseguita dal genio di Leonardo da Vinci, di lui ho già parlato illustrandovi la Madonna con il bambino.
Il soggetto di questa tavola è chiaramente l’annunciazione alla Vergine Maria.
L’angelo Gabriele si è appena posato dopo il volo, con le ali ancora aperte, e si pone in modo asimmetrico rispetto a Maria, che è come accolta dalla rientranza di quel palazzo gentilizio dall’architettura fortemente fiorentina; ha un volto bellissimo ma inespressivo. Guardando meglio si nota che la composizione è geometricamente impaginata. Il fascino e la bellezza dell’opera sono date dal paesaggio atmosferico, dalla luce e dal colore. La veduta che si rimira dalla balaustra è magica, lacustre, con poggi e montagne scoscese, con quel corteo d’alberi di diversa varietà fortemente in controluce, e l’assenza assoluta dell’uomo

Silvia

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IL QUADRO DEL MESE Empty Magnificat

Messaggio  Fabio Ven Dic 05, 2008 3:38 pm

Grande cugina! Grazie sempre per l'ottimo lavoro Very Happy
Per cercare di unire l'arte ed il sacro che essa rappresenta, provate a fare questo esperimento:
1)ammirate il quadro,
2)assaporate la spiegazione tecnica,
3)fatto ciò, affiancate all'opera d'arte, la parola di Dio che essa rappresenta,
4)adesso riprendete dal primo punto ma con la consapevolezza del messaggio che è raffigurato nell'opera.

Per il punto 3 io mi sono soffermato su Luca 1-26,38:

"26Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te". 29A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. 30L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine".

34Allora Maria disse all'angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo". 35Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. 36Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: 37nulla è impossibile a Dio". 38Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l'angelo partì da lei."



Buon esperimento Wink
Fabio
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IL QUADRO DEL MESE Empty Il Quadro del mese -DICEMBRE-2° parte

Messaggio  Silvia Sab Dic 20, 2008 6:27 pm

Ciao a tutti, come promesso eccovi la seconda opera del mese di dicembre in ricorrenza della Natività del Signore, l’Adorazione dei Pastori del Ghirlandaio, sperando sempre di fare un buon lavoro, piacevole ed interessante. E soprattutto di onorare al meglio questo evento importantissimo. Ciao a presto e buone feste e tutti Silvia.

IL QUADRO DEL MESE Natività_ghirlandaio

“ ADORAZIONE DEI PASTORI“

1485, Tempera su tavola, cm 167x167
Cappella Sassetti, Santa Trinita

La tavola di forma quadrata completa il ciclo con la rappresentazione sacra della Natività, o meglio, vista la presenza delle tre figure in primo piano, l'Adorazione dei pastori. Si tratta di uno dei capolavori di Domenico Ghirlandaio e della pittura fiorentina in generale, dove per la prima volta sono chiari i segni dell'influenza della pittura fiamminga su quella fiorentina. I pittori rinascimentali cercarono di comprenderne le diversità e carpirne i segreti soprattutto nella resa della luce e nel naturalismo spettacolare. In particolare il Ghirlandaio fu il primo a riproporre il soggetto il gruppo dei pastori sulla destra, fra i quali pose un suo autoritratto nel primo uomo a sinistra. Inoltre tipicamente fiamminga è l'attenzione al dettaglio, dove però ogni oggetto ha un preciso ruolo simbolico, e la fine prospettiva aerea, con il paesaggio che sfuma in lontananza verso una minuta rappresentazione di colline e città. La città più lontana a destra è un riferimento a Gerusalemme con l'edificio a cupola, davanti alla quale sorge un albero secco con un ramo spezzato, simbolo della conquista della medesima. La città di sinistra invece è un'elaborazione di Roma, nella quale si riconoscono i sepolcri di due imperatori profetici, Augusto, con il mausoleo e Adriano, che si pensava sepolto sotto la Torre delle Milizie, ma si intravede anche quella che sembra Santa Maria del Fiore, a ribadire il ruolo di Firenze come nuova Roma. La scena si svolge su un prato fiorito, sul quale spicca a sinistra la figura di Maria in primo piano inginocchiata davanti al bambino che è appoggiato sul suo largo manto ed è separato da resto della scena da una quinta rappresentata da un sarcofago romano antico, vicino a Maria sta San Giuseppe che scruta il cielo, mentre dietro al sarcofago appaiono il bue e l'asinello (che secondo la patristica rappresentano rispettivamente gli ebrei e i pagani), infine a destra i tre pastori. Sullo sfondo si vedono i pastori con le greggi ai quali l'angelo sta annunciando la nascita del Signore, mentre sulla sinistra sta pervenendo il maestoso corteo dei Re Magi, mentre sta passando sotto un arco di trionfo. A sinistra i primi due magi sono già vicini e guardano una luce che si intravede sul tetto della capanna, la cometa, che brilla sul tetto di paglia sorretto da monumentali pilastri romani, uno dei quali reca sul capitello la data MCCCCLXXXV (1485). Tutti questi elementi architettonici antichi simboleggiano, come il sarcofago, la nascita di Cristo come adempimento delle profezie dei testi sacri e la fine dell'attesa del Messia.
Domenico Ghirlandaio→ Nasce a Firenze nel 1449, è stato un pittore italiano contemporaneo di Botticelli e di Filippino Lippi. È considerato un grande maestro del Rinascimento ed è soprattutto famosa la sua abilità nel ritratto, che usò spesso immortalando i più famosi personaggi della Firenze dell'epoca. Ha studiato con Alessio Baldovinetti ed ha avuto a bottega anche Michelangelo. Ghirlandajo è stato un fortunato nomignolo, derivatogli dal mestiere del padre che fu un noto creatore di ghirlande portate sulla fronte dalle giovani damigelle fiorentine. Completamente anonima la sua giovinezza, tanto da non potersi permettere ancora all'età di trentun'anni una residenza stabile. Straordinari gli anni immediatamente successivi: dal 1480 fino alla sua morte, nel 1494 divenne il più abile pittore del suo tempo, continuamente impegnato, concentrò nel breve periodo di quattordici anni una gran quantità di lavoro eccellente. Il livello artistico del Ghirlandaio può essere valutato come superiore a tutti i suoi precursori e contemporanei con l'eccezione di alcuni nomi come Giotto, Masaccio, Filippo Lippi e Botticelli. Il suo schema compositivo è grandioso e decorativo, il suo chiaroscuro eccellente, in particolare la sua tecnica prospettica che appare molto elaborata. L'uso dei colori è più discutibile soprattutto per i dipinti a tempera che appaiono spesso troppo brillanti mentre riusciva meglio negli affreschi. Utilizzò esclusivamente queste due tecniche e mai la pittura ad olio. Morì di peste l'11 gennaio del 1494, e fu sepolto a Santa Maria Novella.

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Messaggio  Silvia Mer Gen 07, 2009 9:14 pm

Ciao a tutti, eccomi di nuovo con un'altra opera per il mese di gennaio, si comincia il 2009 con un’opera che raffigura il Battesimo di Cristo, che vi piaccia, sperando di fare un buon lavoro, piacevole ed interessante. Ciao a presto Silvia


IL QUADRO DEL MESE Battesimo

“IL BATTESIMO DI CRISTO”

1450circa, Tempera su tavola, cm 167X116
Londra, National Gallery

Il dipinto scelto rappresentai il Battesimo di Cristo, la scena è immersa in una luce zenitale, nell’ora più astratta e più intellettuale, il mezzogiorno, quando i corpi perdono le loro ombre, quasi il contatto con la terra, la loro fisicità. Emerge la sconvolgente modernità della pittura di Piero Della Francesca, monumentale, solida eppure sospesa in un incanto di gesti e di equilibri. Il Cristo, la colomba bianca e la mano del Battista costituiscono un asse centrale tra l’albero e san Giovanni. A sinistra le tre figure equilibrano il gruppo di uomini ed il bagnante sulla destra. Il battesimo è il sacramento della rinascita, della purificazione, celebrata nel dipinto da una natura primaverile, tersa nel cielo e nella limpidità del corso d’acqua. Il Cristo ed il Battista sono su terreno asciutto, il gesto del Battista è elegante ed insieme rispettoso. Tipico il rendere soprannaturale un umanissimo, naturalissimo, paesaggio toscano.
Piero Della Francesca→ Piero nacque da Benedetto de' Franceschi, calzolaio e conciatore, e da Romana di Perino da Monterchi in un anno imprecisato variante dal 1406 al 1420, egli apprese i primi rudimenti della pittura da Antonio d'Anghiari, non solo attivo a Borgo San Sepolcro, ma anche abitante della cittadina, come attesta il 27 maggio 1430 il pagamento dei dipinti delle insegne del Comune e del governo papale sopra la porta delle mura. Più importante, nella formazione di Piero, è la venuta a Firenze forse già intorno al 1435: il 7 settembre 1439 è citato come allievo di Domenico Veneziano nella commissione degli affreschi, oggi perduti, per le Storie della Vergine nel coro della chiesa di Sant'Egidio. La sua opera pittorica - centrata quasi esclusivamente su temi di carattere religioso - servì come punto di riferimento per molti artisti rinascimentali, primo fra tutti l'altro grande maestro della prospettiva nel Quattrocento. Fu un uomo pienamente rinascimentale e dunque fiducioso nelle capacità umane tanto da ritenere che queste, se ben indirizzate, potessero far affacciare l'uomo al dogma. Fin dalle prime opere note si evidenziarono le caratteristiche tipiche di Piero: estrema attenzione all'organizzazione prospettica e ritmica, semplificazione geometrica dei volumi, movimento colto nell'attimo in cui esso può eternarsi, passaggi intermedi tra una tonalità di colore ed un'altra per evitare bruschi contrasti, luce non fisica ma intellettuale, che pervade tutte le sue opere, una realtà decantata dalla mente umana.

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Messaggio  Fabio Dom Gen 11, 2009 6:38 pm

Mc 1,7-11
Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento.

In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall'acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento».
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IL QUADRO DEL MESE Empty il quadro del mese-MARZO (Quaresima)

Messaggio  Silvia Mar Mar 03, 2009 2:22 pm

Ciao a tutti, eccomi di nuovo con un'altra opera per il mese di marzo, scusatemi se il mese scorso è saltato ma sono stata impegnata con gli esami, spero però di aver recuperato iniziando questo periodo di quaresima con una bella immagine, sperando vi piaccia, e di fare un buon lavoro, piacevole ed interessante. Ciao a presto Silvia

IL QUADRO DEL MESE 07-06_duccio-tentazioni

“LE TENTAZIONI DI CRISTO SUL MONTE”

1308-11, cm. 43 x 46,
Frik collection, New York

Nel Le tentazioni sul monte, Duccio di Boninsegna raffigura Gesù mentre caccia il diavolo tentatore. Gesù, soggetto della vicenda, era stato condotto nel deserto dallo Spirito Santo, suo destinatore, per essere messo alla prova dal diavolo, opponente per antonomasia e per etimologia (dal greco diaballo, mettersi di traverso), fra gli idealizzati dirupi delle rocce e le piccole vedute di paesi, le immagini assumono sembianze di visioni fantastiche, dove viene messa a confronto la forza e la fermezza del Cristo - messo in risalto dal luminoso cromatismo - affiancato dagli angeli tranquilli, nei confronti dell'insicuro atteggiamento del demone, raffigurato con uno scurissimo colore.
Duccio di Boninsegna→Duccio, figlio di Buoninsegna, nacque probabilmente poco oltre la metà del Duecento. Il primo documento su di lui è del novembre 1278, quando venne pagato per dodici casse dipinte destinate a contenere documenti del Comune di Siena. Successivamente lo si ritrova citato in documenti che parlano di decorazioni di registri pubblici, anche questi andati perduti. Tradizionalmente indicato come il primo maestro della scuola senese, l'arte di Duccio aveva una solida componente bizantina, e una notevole conoscenza di Cimabue, alle quali va aggiunta una rielaborazione personale in senso gotico, inteso come linearismo ed eleganza transalpini. Da Cimabue riprese l'impostazione delle figure monumentali e malinconiche, rendendole però con una linea morbida e una raffinata gamma cromatica. Non si aggiornò mai alla cultura tardo-antica, come fece Giotto, ma fece suoi i modelli orientali e nordici che aveva molto probabilmente avuto modo di vedere in opere trasportabili che facilmente circolavano in Toscana, quali codici miniati, libri di modelli, mosaici portatili, icone, avori ed oreficerie. Col tempo lo stile di Duccio raggiunse esiti di sempre maggiore naturalezza e morbidezza.

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IL QUADRO DEL MESE Empty il quadro del mese-APRILE-

Messaggio  Silvia Sab Apr 11, 2009 6:04 pm

Ciao a tutti, eccomi di nuovo con un'altra opera per il mese di aprile, scusatemi per il ritardo ma aspettavo la santa Pasqua per proporvi questa grande opera di Raffaello, sperando vi piaccia, e di fare un buon lavoro, piacevole ed interessante. Ciao a presto Silvia

IL QUADRO DEL MESE S4


“LA TRASFIGURAZIONE”

1518-1520,
Olio su tavola , 405 × 278 cm
Città del Vaticano, Pinacoteca Vaticana


La Trasfigurazione presenta una nuova tipologia di dipinto che segnerà tutto il corso del ‘500. L’atto principale viene posto nella metà superiore della tavola, dove Gesù perde la materialità e si trasforma in Divinità alla presenza di Mosè, Elia e di tre Apostoli. Nella metà inferiore vengono dipinti i restanti Apostoli e “l’indemoniato” circondato dai parenti. Il ragazzo viene posto sotto esorcismo di fronte alla Trasfigurazione, ovvero al contatto con il Divino. Il dipinto appare nell'insieme caratterizzato da un forte dinamismo, sottolineato soprattutto dai gesti dei personaggi raffigurati. Dinamismo però che non è proprio della rappresentazione del Divino, che è infatti statico ed immobile. Questa scelta di Raffaello si trova in accordo con la tradizione artistica precedente: il divino non può essere caratterizzato dal dinamismo, perché quest'ultimo è sinonimo di imperfezione (idealismo platonico). Quest'opera viene considerata uno dei maggiori capolavori di Raffaello, se non un vero e proprio testamento artistico. L'artista riesce a raffigurare con apparente semplicità un evento straordinario come il miracolo, e soprattutto risolve senza sforzo ogni problema di anatomia e d'espressione, in uno stato di perfezione tale da suscitare negli osservatori un senso di divinità dell'autore, inteso come rapporto divino con la materia.
Raffaello Sanzio→ nacque a Urbino nel 1483 apprese i primi insegnamenti di disegno e pittura nella bottega del padre. In realtà, Raffaello era solo undicenne quando il padre morì il 1° agosto 1494, e non è noto attraverso quali vie il giovanissimo pittore arrivò a far parte della bottega del Perugino. Nell'autunno del 1504 Raffaello è a Firenze, forse raccomandato al gonfaloniere Pier Soderini da Giovanna Feltria, figlia di Federico da Montefeltro e moglie di Giovanni della Rovere. Giunto a Firenze e «fatta amicizia con alcuni giovani pittori, tra cui furono Ridolfo Ghirlandaio, Aristotile da San Gallo, ed altri, fu nella città molto onorato e particolarmente da Taddeo Taddei, il quale lo volle sempre in casa sua ed alla sua tavola, come quegli che amò sempre tutti gli uomini inclinati alla virtù». La fine del 1508 vide il suo trasferimento a Roma dove, appena venticinquenne, prestò servizio per papa Giulio II, a questo periodo risalgono le decorazioni delle stanze papali nel Palazzo Vaticano. Pur ingraziandosi altri mecenati presso i quali prestò servizio Raffaello mantenne la posizione di pittore papale, proseguendo il lavoro sotto il papato di papa Leone X, successore di Giulio II che gli affidò l'incarico di custodia e registrazione dei marmi antichi. In questo periodo Raffaello conduce un attento studio dei resti antichi, per esempio esaminando le strutture e gli elementi architettonici del Pantheon, come nessuno aveva fatto fino a quel momento. In questo periodo all'amicizia con Bramante si contrappose la rivalità di entrambi con Michelangelo e Sebastiano del Piombo. Sotto il pontificato di Giulio II la fama di Raffaello crebbe a tal punto che fu nominato nel 1514 architetto della basilica di San Pietro, sebbene la morte dell'artista, avvenuta il 6 aprile 1520, non abbia permesso ai progetti originali di essere portati a compimento secondo le idee originarie.

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