Parrocchia San Francesco d'Assisi
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Le posizioni della Chiesa

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Messaggio  francescoleone Lun Dic 15, 2008 6:42 pm

L'Amore avvicina: Dinnanzi al Presepepotremo assaporare la letizia cristiana, contemplando nel neonato Gesù il volto del Dio che per amore si è fatto a noi vicino. Queste le parole del Santo Padre che potremmo fare nostre in questi giorni. Pace e bene a tutti


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Messaggio  francescoleone Mar Dic 16, 2008 7:05 pm

No al cianuro nelle nostre miniere. Questa la posizione dell'Arcivescpvo di San Salvador Mons Fernando Saenz Lacalle . Riferendosi alla multinazionale Pacific Rim, dice ancora l'Alto Prelato "se vogliono estrarre l'oro , al limite, lo facciano ma non un grammo di questo velenodeve entrare nel nostro paese"
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Messaggio  francescoleone Gio Gen 08, 2009 1:48 am

LE LEGGI ITALIANE MON SARANO PIU' RECEPITE AUTOMATICAMENTE DALLO STATO VATICANO. Questa la decisione di qualche giorno fa della Santa Sede . Sostanzialmente per due motivi: Il primo per la complessità e il numero sproporzionato delle nostre leggi e i secondo per il sempre crescente numero di leggi approvate contrarie al messaggio Cristiano
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Messaggio  francescoleone Gio Gen 15, 2009 2:19 am

LA TASSA SUL PERMESSO DI SOGGIORNO SEMBRA PIU' UN BALZELLO. Con queste parole il Direttore dell'ufficio Migrantes della Cei ha attacato duramente la proposta del governo di mettere una tassa sui permessi di soggiorno
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Messaggio  nikola Francesco Lun Gen 26, 2009 9:53 am

francescoleone ha scritto:LA TASSA SUL PERMESSO DI SOGGIORNO SEMBRA PIU' UN BALZELLO. Con queste parole il Direttore dell'ufficio Migrantes della Cei ha attacato duramente la proposta del governo di mettere una tassa sui permessi di soggiorno


lo stato ha bisogno di soldi e quindi ora se la prende con i permessi di soggiorno degli imigrati
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Messaggio  francescoleone Mar Gen 27, 2009 1:31 am

vero fratello......purtroppo è così.....io penso che i soldi bisogna cercarli dove ci sono in abbondanza. pace e bene
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Messaggio  francescoleone Sab Gen 31, 2009 12:57 am

I Vescovi Italiani hanno espresso la loro posizione sulla cosidetta Pillola del giorno dopo ritenendola oltre che naturalmene abortiva a tuttigli effetti , molto dannosa per la salute.
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Messaggio  francescoleone Sab Gen 31, 2009 12:59 am

Presa di posizione del Presidente della C E I sulla Social Card . La definisce in una nota inadeguata ad affrontare il problema della dilagante povertà in Italia
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Messaggio  francescoleone Sab Gen 31, 2009 1:01 am

IL Santo Padre dice oggi: Chi nega l'uccisione sistematica degli Ebrei nei campi di concentramento Nazisti nega IL CRISTO
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Messaggio  Fabrizio Sab Gen 31, 2009 1:31 am

giusto concordo con il Papa.
abbiamo commemorato di recente la giornata alla memoria per non dimenticare, ma mi nasce spontanea una domanda.....

ma cosa serve la memoria se non ne facciamo tesoro nel presente?

1. Iraq 80 mila morti dal 2003
2. Israele-Palestina 5 mila morti dal 2000
3. Libano 1.200 dal 2006
4. Turchia-Kurdistan 40 mila morti dal 1984
5. Afghanistan 25 mila morti dal 2001
6. Pakistan-Waziristan 3 mila dal 2004
7. Pakistan-Balucistan 450 morti dal 2005
8. India-Kashmir 90 mila morti dal 1989
9. India-Nordest 50 mila morti dal 1979
10. India-Naxaliti 6 mila morti dal 1967
11. Sri Lanka-Tamil 68 mila morti dal 1983
12. Birmania-Karen 30 mila morti dal 1988
13. Thailandia-Sud 2 mila morti dal 2004
14. Filippine-Mindanao 150 mila morti dal 1971
15. Filippine-Npa 40 mila morti dal 1969
16. Russia-Cecenia 250 mila morti dal 1994
17. Georgia-Abkhazia 28 mila morti dal 1992
18. Georgia-Ossezia 2.800 morti dal 1991
19. Algeria 150 mila morti dal 1991
20. Costa d’Avorio 5 mila morti dal 2002
21. Nigeria 11 mila morti dal 1999
22. Ciad 50 mila morti dal 1996
23. Sudan-Darfur 250 mila morti dal 2003
24. Rep.Centrafricana 2 mila morti dal 2003
25. Somalia 500 mila morti dal 1991
26. Uganda 20 mila morti dal 1986
27. Congo R.D. 4 milioni di morti dal 1998
28. Colombia 300 mila morti dal 1964
29. Haiti 1.500 morti dal 2004
30........................................................................................ecc.

non si fa Suspect Crying or Very sad Embarassed affraid affraid
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Messaggio  Fabrizio Sab Gen 31, 2009 3:39 pm

Gli inganni della «pillola del giorno dopo»
Un prodotto che interrompe un processo vitale già in atto


di Filippo Boscia. Avvenire È Vita, 16 ottobre 2008

Come da indicazioni terapeutiche della Gazzetta Ufficiale, il Norlevo viene definito come prodotto «contraccettivo d'emergenza». In realtà la sua azione chimica è quella di alterare l'equilibrio ormonale rendendo la mucosa uterina inadatta all'impianto embrionario o, in fase più avanzata, favorendo l'espulsione dell'embrione impiantato di recente. L'effetto è di indurre una sorta di mestruazione anticipata.

Tempi del concepimento
Per capire quanto contraddittoria ed equivoca sia la definizione del prodotto rispetto alla sua specificità di azione è opportuno richiamare alcuni concetti di biologia ed embriologia di base. Il concepimento avviene tramite la penetrazione dello spermatozoo (cellula gametica maschile) nell'ovocita (cellula gametica femminile) con conseguente fusione dei due corredi cromosomici aplolidi (a 23 cromosomi) dei due gameti in una singola cellula diploide (zigote) con corredo cromosomico costituito da 46 cromosomi (23 coppie). Già a distanza di 24 ore sono osservabili i due pronuclei e, dopo 48 ore, è evidenziabile la presenza di 2 blastomeri, frutto della prima divisione cellulare (mitotica) dello zigote.
È evidente come un prodotto che agisce entro 72 ore dal rapporto sessuale può interrompere un processo vitale già in atto, e non - come il termine "contraccettivo" potrebbe far supporre - impedire che avvenga il concepimento.

C'è già una nuova vita
Già allo stato di zigote, infatti, è possibile affermare che si è creata una nuova vita, con due caratteristiche: è dotata di una sua peculiare e unica identità genetica in quanto frutto dell'assortimento indipendente e casuale dei cromosomi di due individui diversi; è dotata di una piena e totale capacità di proliferazione e differenziazione autonoma.
La crescita nei primi giorni di sviluppo è rapida: le divisioni cellulari si susseguono al ritmo di una ogni 8-10 ore. Ecco che dopo 60 ore l'embrione è già allo stadio di 8 cellule e due giorni dopo, divenuto blastocisti, è già in procinto di raggiungere la cavità uterina dove dovrebbe impiantarsi. È chiara a questo punto l'estrema nocività di una pillola che non inibisce il concepimento ma allo stadio di 2, 4 o 8 cellule, o addirittura ancora più avanti nello sviluppo embrionario, determina la regressione di una vita in fieri agendo su un ambiente, quello uterino, che ha un ruolo di "approvvigionamento" dei fattori essenziali di crescita.

Questioni deontologiche
Per logica stringente ne deriva che il solo sospetto di un'azione di tipo abortivo, anche in pochi casi, rende legittima l'obiezione di coscienza dei sanitari, diritto garantito da ogni Stato democratico. La cosiddetta "intercezione post-coitale" conseguita dal farmaco è un atto che può contrastare con la coscienza del sanitario o con il suo convincimento clinico. Da un punto di vista deontologico, la prescrizione della "pillola del giorno dopo" non rientra nelle mansioni obbligatorie del medico, il cui compito primario è curare le malattie o prevenirle. E il concepimento non è una malattia!

Disciplina dell'obiezione di coscienza
Secondo l'articolo 22 del Codice deontologico, «il medico al quale vengono richieste prescrizioni che contrastino con la sua coscienza o con il suo convincimento clinico può rifiutare la propria opera a meno che questo comportamento non sia di grave e immediato nocumento per la salute della persona assistita e deve fornire al cittadino ogni utile informazione e chiarimento». Nell'attività sanitaria l'obiezione di coscienza si inquadra nel principio del consenso che garantisce la libertà morale degli utenti ma anche degli operatori dei servizi socio-sanitari, che non vanno ridotti ad acritici prestatori d'opera. L'obiezione di coscienza non è solo obbligo morale ma anche dovere deontologico quando si è di fronte alla richiesta di particolari interventi - anche sulle minorenni - che contrastano con i contenuti etici e professionali del proprio agire professionale.

Motivazioni contro la prescrizione della pillola del giorno dopo
Nel caso della "pillola del giorno dopo" l'obiezione di coscienza ha motivazioni cliniche che occorre conoscere: a) le forti dosi di ormoni assunte per via orale con il farmaco causano totale sconvolgimento del delicato equilibrio ormonale della donna, soprattutto se minorenne; b) il Norlevo è escluso dalla dispensazione libera: occorre cioè esibire in farmacia prescrizione nominativa non ripetibile, sempre obbligatoria perché si tratta di un farmaco delicato che necessita di valutazione medica preliminare e di accertamenti diagnostici; c) il meccanismo di azione del farmaco non è completamente definito: nello stesso bugiardino è riportato, tra gli effetti collaterali, che può impedire l'impianto dell'ovulo eventualmente fecondato (ovvero agire come abortivo precoce); d) il farmaco non va somministrato in pazienti a rischio per gravidanza extrauterina, perché non ne esclude l'insorgenza; e) è controindicato in molti casi: disfunzioni epatiche gravi, sindromi da malassorbimento intestinale, soggetti con polimorfismi dei fattori della coagulazione, portatori di anemie falciformi, intolleranze al galattosio... Tutte patologie di difficile accertamento immediato; f) rischi maggiori possono rilevarsi nelle giovanissime che non hanno ancora completato l'accrescimento somatico-riproduttivo; g) non sono del tutto note le conseguenze malformative o gli effetti avversi per il concepito qualora la gravidanza proceda Il solo dubbio anche di un ipotetico possibile danno per la donna o l'embrione dovrebbe obbligare il medico a non condividere la prescrizione e ancor di più l'obbligatorietà della dispensazione.

Filippo Boscia è direttore del Dipartimento Materno infantile e Fisiopatologia della riproduzione nell'Unità di ostetricia e ginecologia Asl provincia di Bari, presidente della Società italiana di bioetica e di comitati etici

Le considerazioni del professor Boscia sono state formulate in risposta a una lettera giunta in redazione qualche giorno fa. Ne riportiamo il testo:
«Caro direttore, sono il marito di un medico laureato da sei mesi, entrambi cattolici. Come tutti i laureati in medicina alle prime armi, mia moglie ha cominciato con sostituzioni e guardie mediche per guadagnare qualche spicciolo. Subito si è imbattuta in una realtà che lascia sbigottiti. Impressionante è il numero delle ragazzine, anche minorenni, che si affacciano alla guardia medica per richiedere la "pillola del giorno dopo" come se comprassero una maglietta in un negozio. Fortunatamente mia moglie non si è ancora trovata a prescriverla in prima persona, ma comunque si è posta il problema. Come si fa a evitare di compiere un atto che la coscienza reputa sbagliato al 100%? E se a presentarsi è una minorenne, non dovrebbe essere accompagnata dai genitori? Nessuno spiega a queste ragazze cosa stanno facendo? Chiedendo, mia moglie ha scoperto che alcune frequentano la guardia medica da tempo. Cosa fare? Abbiamo visto che ci sono in Italia diversi processi per medici che si sono rifiutati, e su Internet ci sono siti che ti danno addirittura assistenza legale gratuita se qualcuno vuole fare causa a un medico che si è rifiutato di dare la pillola...». (M. Bonati)
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Messaggio  francescoleone Lun Feb 02, 2009 3:18 pm

Bravo Fabrizio sempre puntuasle nei tuoi interventi è invece di ieri l'intervento del Santo Padre che esprime la condanna per ogni forma di eutanasia. Le sue parole sono state E' UNA FALSA SOLUZIONE
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Messaggio  soniachiara Mar Feb 03, 2009 1:57 pm

per quanto rigurda la pillola del giorno dopo vorrei chiamare in causa e conoscere il parere di un nostro fratello medico!!!!!!!!!!!!!! ALBERTO IUUUUUHHHHH!!!! ci sei???????? study Question Question

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Messaggio  ALBERTOANTONIO Mar Feb 03, 2009 3:43 pm

• La contraccezione di emergenza è un metodo di emergenza che ha lo scopo di
prevenire la gravidanza, in caso di rapporto sessuale non protetto, bloccando
l’ovulazione o impedendo l’impianto dell’ovulo eventualmente fecondato, se il
rapporto sessuale è avvenuto nelle ore o nei giorni che precedono l’ovulazione, cioè
nel periodo di massima probabilità di fecondazione. Il metodo non è più efficace
una volta iniziato l’impianto.
PERTANTO SE L'OVULO FECONDATO E' VITA, IL NORLEVO E' UNA PILLOLA ABORTIVA, SE INVECE SOLO DOPO L'AVVENUTO IMPIANTO POSSIAMO CONSIDERARLO VITA, ALLORA E' UN ANTICONCEZIONALE.
NON E' VERO CHE ANTICIPA IL CICLO MESTRUALE E SE ASSUNTA 72 ORE DOPO IL RAPPORTO FAVORISCE L'IMPIANTO E QUINDI LA GRAVIDANZA.


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Messaggio  Fabrizio Mer Feb 04, 2009 3:45 am

ad integrazione del precedente post

Il vero olocausto. Parliamo anche degli olocausti nascosti
lettera aperta - di Patrizia Stella

Papaboys.it - Negare la Shoa è da stolti, se non altro perché esistono prove, documenti storici, foto e testimoni, alcuni tuttora viventi. Si può semmai ragionare sui numeri denunciati, in quanto sembra, da studi recenti, che non ci sia proporzione fra il numero dichiarato delle vittime, (sei milioni, cioè più del doppio degli abitanti di Roma!) e gli strumenti di morte a disposizione nei lager. Inoltre gli Ebrei si sono “accaparrati” in un certo senso, l’esclusiva assoluta dell’olocausto quando invece è risaputo che molti dei detenuti erano anche di altre nazioni e religioni. In realtà, accanto alla Shoa ebraica, che è stata presentata come lo sterminio peggiore nella storia del mondo, esiste un altro olocausto, ben più grave, un “olocausto planetario” perchè ha coinvolto l’intera umanità durante il ventesimo secolo, un olocausto terribile sul quale è caduto il silenzio e che è stato completamente escluso dal “Giorno della memoria”. Si potrebbe chiamare l’olocausto delle ideologie più aberranti del ventesimo secolo, quelle che hanno dato vita non solo al Nazismo, ma al Comunismo, all’Anarchismo, al Fondamentalismo islamico ecc. Di solito i più accaniti celebratori dei crimini della shoa sono i comunisti più che gli Ebrei, perché si gloriano di mettere sul banco degli imputati proprio i loro antagonisti politici, cioè i nazisti, che rappresentano la destra, presentata agli occhi del mondo come l’apice della criminalità. In realtà nazismo e comunismo provengono dalla stessa radice di violenza e di perversione nata verso la fine del 1800, prima in teoria, ad opera di un pensatore ebreo Karl Marx, morto nel 1883, fondatore del social comunismo, e poi nei fatti, per mezzo della rivoluzione bolscevica del 1917. Marx era un ebreo che visse sulle spalle di altri ebrei senza mai lavorare in vita sua, né mai conoscere un operaio o una fabbrica, e che scrisse una sorta di infamità contro i suoi ex correligionari e contro qualunque altra fede religiosa, in particolare il Cristianesimo, da lui definita “l’oppio dei popoli”. Infatti tra i più accaniti “manovratori” della guerra bolscevica del 1917 troviamo proprio gli Ebrei russi comunisti atei, salvo poi finire anch’essi nelle “purghe” staliniste perché tacciati di essere “capitalisti” e quindi nemici del popolo.

Ma qualche tempo dopo Stalin cambiò strategia: mentre ordinò di distruggere le chiese ortodosse e cattoliche, impedì che si toccassero le Sinagoghe perchè “ammansito” dal sostegno finanziario che le lobbies ebraiche gli avevano offerto in cambio della loro incolumità. Resta comunque il fatto che Nazismo e Comunismo hanno la stessa radice comune di perversione e di violenza, concretizzata nella Germania di Hitler con il Nazi-fascismo, e nella Russia di Stalin con il social-comunismo, entrambe comunque caratterizzate dalle stesse mire imperialistiche di egemonia politica e sociale che, strumentalizzando il popolo con false illusioni di rivendicazioni assurde, inevitabilmente finiscono con uno scontro violento, sterile e distruttivo. A quale progresso e conquista civile ha infatti portato il regime comunista in 70 anni di egemonia in mezza Europa?

Sono così strettamente congiunte queste due ideologie, nazista e comunista, che hanno portato gli esponenti nazisti fuggiti in America subito dopo la guerra, a collaborare col KGB russo, come ad esempio il delfino di Hitler, Martin Bormann che, divenuto un agente operativo al servizio dei sovietici in Sudamerica, lanciò nel 1949 un appello a tutti i nazisti rifugiati in America perchè lavorassero per Mosca. Il più grande protettore di questi nazisti che vivevano in Cile fu lo stesso presidente social-comunista, Salvador Allende.
Ma il comunismo (definito da Pio XII “intrinsecamente perverso”) a differenza del nazismo, ha avuto la furbizia di saper nascondere i suoi crimini sotto un muro di silenzio che nessuno fino ad oggi è riuscito a sfondare completamente, nonostante vari tentativi. Mai si parla di olocausti di matrice comunista e questo non rende onore né agli storici né ai politici. Ricordiamone qualcuno.

1. Gulag disumani collocati per lo più tra i ghiacci della Siberia dove hanno trovato la morte per gelo milioni di uomini, non solo Ebrei, ma soprattutto cattolici. Rudolf Hesse, segretario di Hitler inviato nel 1935 in URSS per studiare i campi di sterminio comunisti allo scopo di realizzare poi quello di Auschwitz, si lamentò con Hitler perché i russi eliminavano più facilmente le loro vittime in quanto bastava far lavorare i prigionieri a 40 gradi sotto zero, gettando poi i corpi in fosse scavate opportunamente nel ghiaccio: “Noi invece, si lamentò Hesse, dobbiamo ricorrere a sistemi complessi e costosi fatti di macchine, treni, campi e forni!”
2. Lo sterminio di 10 milioni di contadini russi Kulaki ad opera di Stalin ai quali il governo comunista aveva confiscato la terra, sterminio che ha avuto ripercussioni su tutta la Russia la quale, da granaio d’Europa che era, fu costretta ad elemosinare il pane dallo straniero dopo aver visto morire la sua gente di fame.
3. Foibe terrificanti nelle quali venivano fatti precipitare tutti quegli italiani caduti nelle mani dei comunisti iugoslavi, dopo le spartizioni territoriali dell’ultima guerra;
4. Migliaia di sacerdoti, suore e laici uccisi barbaramente durante la guerra civile spagnola negli anni ’30, ad opera dei comunisti, considerata una delle guerre più violente del secolo;
5. Stessa sorte toccata a migliaia di cristiani messicani (los Cristeros) che si opponevano al regime comunista ateo, salito al potere nel Messico.
6. L’olocausto del popolo armeno ad opera dei musulmani turchi.
7. Nella seconda metà del ‘900 il genocidio del popolo Cambogiano ad opera dei comunisti, assieme allo sterminio di milioni di “dissidenti politici” sia nelle Nazioni europee assoggettate dalla Russia comunista, sia nel resto del mondo: a Cuba, nella Corea del Nord, nel Vietnam, in Cina ecc. La storia dell’imperialismo e del terrore comunista in tutto il mondo nello spazio di poco più di mezzo secolo ha portato ad un costo totale di circa 212 milioni di vittime in tutto il mondo, ma di queste non si fa memoria.
8. Attualmente, all’inizio del terzo millennio, ogni giorno continuano ad essere massacrati migliaia di cristiani, in prevalenza dove vige la Shari’ah islamica, calcolati intorno alle 160.000 vittime all’anno Uno degli ultimi episodi più terribili è stato il massacro di 250 cristiani in Nigeria in poche ore a causa di una banalissima frase su Maometto! Adesso è l’Africa uno dei centri delle guerre del fondamentalismo islamico dove i musulmani avanzano uccidendo i missionari e distruggendo tutte le loro opere sociali in favore delle popolazioni più povere. Ma anche questo viene fatto passare dai media come una semplice guerriglia tribale e locale.

“Questo secolo dilaniato dalle ideologie, drogato dai successi tecnici inneggianti al delirio di onnipotenza dell’uomo sganciato dal suo Creatore, rimarrà come uno dei più crudeli e disumani nell’esperienza dell’umanità. Milioni di esseri umani sono stati sacrificati dall’odio, guerre crudeli e devastanti hanno attraversato quasi tutte le regioni del pianeta, idee impazzite e principi deliranti hanno costruito lager, gulag, foibe, forni crematori, hanno giustificato genocidi, pulizie etniche, deportazioni forzate, violenze e terrorismi che non hanno risparmiato esseri innocenti e indifesi. Un secolo duro e violento, un secolo in cui la dignità della persona umana ha subito violenze e umiliazioni che hanno pochi riscontri in altre epoche della storia. Questa progressiva pazzia si è scatenata contro Dio e perciò contro l’uomo, e ha fatto di questo secolo, secondo le parole di Giovanni Paolo II “un secolo di martiri”.

A cura di
Patrizia Stella
Per il Centro Culturale
Nicolò Stenone di Verona
patrizia.stella@alice.it
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Messaggio  leone Ven Feb 06, 2009 3:42 pm

Monsignor Crociata sulla sentenza su Eluana Englaro: è un atto di antiumanesimo
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Messaggio  francescoleone Mar Feb 10, 2009 4:09 pm

DOLORE E SCONCERTO CON QUESTE PAROLE LA SANTA SEDE HA COMMENTATO LA TRAGICA FINE DI ELUANA ENGLARO E MONS BARRAGAN MINISTRO DELLA SALUTE DEL VATICANO: SI E' INFRANTO IL COMENDAMENTO NON UCCIDERE
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Messaggio  francescoleone Lun Feb 16, 2009 2:13 am

Dopo la vicenda della povera Eluana Englaro sono state molte le reazioni..come avete notato ho riportato soltanto quelle della Santa Sede e del Ministro della salute del Vaticano. Non ho scritto altro perchè in questi giorni mi è sembrato che il resto fosse niente in confronto a quella viicenda così carica di dramma umano per questa povera vita spezzata ....ricomincerò già da domani a scrivere quelle che sono le posizioni della Santa Sede.
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Messaggio  francescoleone Mar Feb 17, 2009 1:48 am

Il "sistema Italia non può fare a meno degli immigrati perchè essi rappresentano per l'economia un forte vantaggio, per le tasse che pagano e la ricchezza che producono, ma oggi rischiano di essere inquadrati sotto l'ottica del pericolo e dell'insicurezza, che invece si ricollegano ad altre ragioni". E' quanto ha detto il presidente della Caritas diocesana di Roma mons. Guerino di Tora presentando, in questi giorni, la V edizione dell´Osservatorio Romano sulle Migrazioni. In evidenza la crescita degli stranieri residenti a Roma e provincia.
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Messaggio  leone Sab Feb 21, 2009 4:25 pm

L'approvazione da parte del governo del decreto sull'immigrazione approvato ieri dal Consiglio dei Ministri è un abdicazione dello Stato di diritto questa è la posizione di mons Marchetto Responsabile dei Migrantes per la Santa Sede
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Messaggio  francescoleone Lun Feb 23, 2009 7:53 pm

Angelus del (22 febbraio 2009)
L’ autorità del primato di Pietro

Cari fratelli e sorelle!

La pagina evangelica, che la liturgia ci fa meditare in questa settima Domenica del tempo ordinario, riferisce l’episodio del paralitico perdonato e guarito (Mc 2,1-12). Mentre Gesù stava predicando, tra i tanti malati che gli venivano portati, ecco un paralitico su una barella. Al vederlo il Signore disse: "Figlio, ti sono perdonati i peccati" (Mc 2,5). E poiché alcuni dei presenti, all’udire queste parole, erano restati scandalizzati, aggiunse: "Perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: alzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua" (Mc 2,10-11). E il paralitico se ne andò guarito. Questo racconto evangelico mostra che Gesù ha il potere non solo di risanare il corpo malato, ma anche di rimettere i peccati; ed anzi, la guarigione fisica è segno del risanamento spirituale che produce il suo perdono. In effetti, il peccato è una sorta di paralisi dello spirito da cui soltanto la potenza dell’amore misericordioso di Dio può liberarci, permettendoci di rialzarci e di riprendere il cammino sulla via del bene.

Nell’odierna domenica cade anche la festa della Cattedra di san Pietro, importante ricorrenza liturgica che pone in luce il ministero del Successore del Principe degli Apostoli. La Cattedra di Pietro simboleggia l’autorità del Vescovo di Roma, chiamato a svolgere un peculiare servizio nei confronti dell’intero Popolo di Dio. Subito dopo il martirio dei santi Pietro e Paolo, alla Chiesa di Roma venne infatti riconosciuto il ruolo primaziale in tutta la comunità cattolica, ruolo attestato già nel II secolo da sant’Ignazio di Antiochia (Ai Romani, Pref.: Funk, I, 252) e da sant’Ireneo di Lione (Contro le eresie III, 3, 2-3). Questo singolare e specifico ministero del Vescovo di Roma è stato ribadito dal Concilio Vaticano II. "Nella comunione ecclesiastica, - leggiamo nella Costituzione dogmatica sulla Chiesa - vi sono legittimamente delle Chiese particolari, che godono di proprie tradizioni, rimanendo integro il primato della Cattedra di Pietro, la quale presiede alla comunione universale della carità (cfr S. Ign. Ant., Ad Rom., Pref.), tutela le varietà legittime, e insieme veglia affinché ciò che è particolare, non solo non nuoccia all’unità, ma piuttosto la serva" (Lumen gentium, 13).

Cari fratelli e sorelle, questa festa mi offre l’occasione per chiedervi di accompagnarmi con le vostre preghiere, perché possa compiere fedelmente l’alto compito che la Provvidenza divina mi ha affidato quale Successore dell’apostolo Pietro. Invochiamo per questo la Vergine Maria, che ieri qui, a Roma, abbiamo celebrato con il bel titolo di Madonna della Fiducia. A Lei chiediamo anche di aiutarci ad entrare con le dovute disposizioni d’animo nel tempo della Quaresima, che inizierà mercoledì prossimo con il suggestivo Rito delle Ceneri. Ci apra Maria il cuore alla conversione e all’ascolto docile della Parola di Dio.
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Messaggio  francescoleone Dom Mar 08, 2009 3:31 am

Il diavolo è di casa in Sicilia?
La parola a fra Benigno Palilla,
uno dei più noti esorcisti dell'Isola





La Sicilia è una terra d'esorcisti? Così sembra. La nostra Isola, si sa, è densa di mistero e il mistero rimanda inevitabilmente al sacro, ad una tensione nascosta sospesa tra la terra e il cielo. Questa forza segreta che si libera, nel bene e nel male, in ogni angolo dell'Isola potrebbe, magari, veicolare più facilmente certe tensioni occulte. È un caso, forse, che il più alto numero di sacerdoti esorcisti ufficialmente nominati dai vescovi si trovi proprio in Sicilia? Forse.




Nonostante il tema dell'esorcismo sia estremamente delicato e richieda non poca cautela nell'essere trattato, abbiamo cercato di capire qualcosa di più, intervistando fra Benigno Palilla. Il sacerdote francescano, incaricato dalla Conferenza Episcopale Siciliana per la formazione degli esorcisti in Sicilia, vive e svolge la sua attività nel convento ricavato nell'ex carcere di Corleone. Pratica esorcismi dal 2000, più di otto anni di esperienze estreme vissute tra autentiche possessioni e patologie psichiche.




Fra Benigno, su circa 100 preti esorcisti incaricati dalla Chiesa in tutta Italia, 20 si trovano in Sicilia. Come mai? Scherzandoci su, si potrebbe dire che la nostra è forse una terra "ad alta densità demoniaca"?




No, assolutamente. Non c'è alcun motivo recondito. Il numero dei sacerdoti esorcisti ufficialmente nominati dai vescovi, dipende dal numero delle diocesi. Dovrebbe esserci almeno un esorcista per diocesi, dal momento che in Sicilia le diocesi sono una ventina, i conti tornano. Non ci sono cause misteriose.




Lei vive a Corleone, città un tempo sinonimo di mafia. Come vive la sua speciale dimensione di guaritore in un tessuto sociale complesso come quello di Corleone?




È ovvio che non esiste un collegamento diretto tra il fenomeno mafioso e le forze demoniache. Ad esempio, Totò Riina, se avesse agito sotto l'effetto della possessione demoniaca, sarebbe di fatto innocente. Le azioni di mafia dipendono dall'inclinazione umana. Sono gli uomini a fare scelte sbagliate. Il diavolo potrebbe essere presente come “tentazione”, ovvero come amplificatore di scelte errate. Responsabile di queste scelte è l'uomo, il diavolo amplifica attraverso la tentazione, con cui cerca di allontanare l'uomo da Dio.





Addentrandoci fin dove possiamo sull’argomento, in che modo il demonio si avvicina all’uomo raggiungendo la possessione?





Ci sono tre diversi gradi progressivi. Le cosiddette “azioni straordinarie”: l’infestazione, la vessazione e la possessione. Con l'infestazione, meno grave delle azioni successive, il diavolo non agisce sull’uomo direttamente, ma sugli oggetti: ad esempio, armadi che vanno da una parte all'altra di una stanza, porte che si aprono, suppellettili che cadono da sole. Con la vessazione, il diavolo comincia a colpire il soggetto sia nel corpo che nella mente: nel primo caso si manifestano segni sul corpo, scritte sanguinanti o forti dolori; nel secondo caso il maligno si presenta sotto la forma di pensieri ossessivi o strane fissazioni. Infine, la possessione. È il grado di azione straordinaria più grave: il diavolo prende totale possesso della persona e causa la sospensione delle sue facoltà. Non c'è più l'uomo, ma è il demonio che si manifesta attraverso il corpo. Dopo questo invasamento, l'uomo non ricorda nulla perché ha vissuto uno stato di trance.








A volte il confine tra malattia ed una possibile possessione demoniaca è molto sottile. Come fa un esorcista a distinguere tra la patologia e la concreta azione del diavolo? Il sacerdote, in quesi casi è affiancato da una figura medica?




Certo, alcuni medici collaborano con noi, perché bisogna fare molta attenzione. La maggior parte della gente che viene da me a chiedere un esorcismo non ha in realtà contatti col demonio. Sono, per fortuna, rarissimi i casi veri di possessione. Le persone vedono i diavoli un po' ovunque, credono di essere possedute ma non lo sono. Nella mia esperienza a Palermo, su 750 persone che sono venute da me in dieci mesi, solo una dozzina erano veramente disturbate dal maligno. Possono esserci casi patologici di disturbo della personalità, allucinazioni o forme di autosuggestione. Noi esorcisti riconosciamo subito i casi di vera possesione. Quello che ci orienta è l'avversione al sacro del soggetto posseduto, la manifestazione di un'intelligenza acutissima oppure quando viene mostrata una tenace volontà di odio fine a se stesso. Lì siamo davvero di fronte al demonio.
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Messaggio  francescoleone Ven Mar 20, 2009 4:39 pm

Ancora una polemica, ancora una volta un caso mediatico partito dalle parole di Benedetto XVI, ancora una volta una vicenda molto ampia (il viaggio nel continente africano) ridotto ad un solo aspetto, guarda caso quello che l’occidente sente più vicino ai propri bisogni: non quello – ad esempio - della fame, ma quello del contrasto all’Aids. Regole della comunicazione. Il papa ha detto, testualmente: “Non si può superare questo problema dell'Aids solo con i soldi, che sono necessari, ma se non c'è l'anima che sa applicarli, non aiutano; non si può superare con la distribuzione di preservativi che, al contrario, aumentano il problema”. Frasi riportate sul sito della Santa Sede in modo differente: “Direi che non si può superare questo problema dell'Aids solo con slogan pubblicitari. Se non c'è l'anima, se gli africani non si aiutano, non si può risolvere il flagello con la distribuzione di profilattici: al contrario, il rischio è di aumentare il problema”.

Il “cambio di parole” non aiuta certo a placare la polemica, che viene poi alimentata dalle reazioni di Francia e Germania. “La Francia - ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Eric Chevallier - esprime fortissima preoccupazione davanti alle conseguenze di queste frasi di Benedetto XVI: se non spetta a noi dare un giudizio sulla dottrina della Chiesa - ha aggiunto - riteniamo che frasi del genere mettano in pericolo le politiche di sanità pubblica e gli imperativi di protezione della vita umana”. Anche il governo tedesco ha criticato le parole di Benedetto XVI sull’Aids, in un comunicato stampa congiunto le ministre della Salute, Ulla Schmidt, e della Cooperazione economica e dello sviluppo, Heidemarie Wieczorek-Zeul. “I preservativi giocano un ruolo decisivo, i preservativi salvano la vita, tanto in Europa quanto in altri continenti”. “Una moderna cooperazione allo sviluppo – si legge nel testo - deve dare ai poveri l’accesso ai mezzi di pianificazione familiare e tra questi rientra in particolare anche l’impiego dei preservativi; tutto il resto sarebbe irresponsabile”.

Ora, le polemiche sono davvero gratuite. Della questione si è parlato più volte, e più volte si è messo in risalto come l’epidemia di Hiv/Aids sia un flagello per il continente. Ne discutono anche i vescovi e i sacerdoti, ed è stata anche avanzata l’idea di considerare in termini differenti la questione nei casi di coppie sposate nei quali uno dei partner sia sieropositivo, o in contesti gravissimi come quelli africani. E’ un discorso aperto, da un punto di vista dottrinale e morale, ma che non merita di essere ridotta a polemiche anti-papale. Che sono un po’ troppe e un po’ troppe frequenti, al punto da essere pure diventate noiose, ormai.

Rimane una semplice realtà; che nelle parole delle cancellerie occidentali, e non solo in quelle, prevale l’idea che il preservativo possa risolvere il problema Aids in Africa. Come si combatte? Inondando il continente di preservativi. Tale posizione apodittica appare superficiale, e contrasta con la necessità di una vera lotta alla malattia. E non tiene conto dei contesti culturali africani, il che non è di poco conto. er la Chiesa il flagello si combatte anzitutto “con l’educazione alla responsabilità delle persone nell’uso della sessualità e con il riaffermare il ruolo essenziale del matrimonio e della famiglia” e poi “con la ricerca e l’applicazione delle cure efficaci dell’Aids e nel metterle a disposizione del più ampio numero di malati attraverso molte iniziative ed istituzioni sanitarie”. In terzo luogo “con l’assistenza umana e spirituale dei malati di Aids come di tutti i sofferenti, che da sempre sono nel cuore della Chiesa”. La Chiesa insomma non ritiene che “puntare essenzialmente sulla più ampia diffusione di preservativi sia la via migliore, più lungimirante ed efficace per contrastare il flagello dell’Aids e tutelare la vita umana”. E' un discorso più ampio e a lungo termine, ma non può essere bollato con la solita accusa di inutilità
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Messaggio  francescoleone Mer Mar 25, 2009 1:36 am

Il Papa è dunque in volo verso Roma. A bordo dell’aereo ha parlato con i giornalisti della sua esperienza in Africa. Ecco le sue parole (ascolta):

“Cari amici … mi sono rimaste nella memoria soprattutto due impressioni: da una parte l’impressione di questa cordialità quasi esuberante, di questa gioia, di un’Africa in festa, e mi sembra che nel Papa hanno visto, diciamo, la personificazione del fatto che siamo figli e famiglia di Dio. Esiste questa famiglia e noi con tutti i limiti siamo in questa famiglia e Dio è con noi. E così la presenza del Papa ha … aiutato a sentire questo … E dall’altra parte mi ha fatto grande impressione lo spirito di raccoglimento nelle liturgie, il forte senso del sacro: nelle liturgie non c’è autopresentazione dei gruppi, autoanimazione, ma c’è la presenza del sacro, di Dio stesso; anche i movimenti erano sempre movimenti di rispetto e di coscienza della presenza divina. Questo mi ha fatto una grande impressione. Poi devo dire che sono stato profondamente colpito dal fatto che sabato nel caos formatosi all’ingresso dello stadio sono morte due ragazze. Ho pregato e prego per loro. Purtroppo una non è stata ancora identificata. Il cardinal Bertone e mons. Filoni hanno potuto visitare la mamma dell’altra ragazza: una donna vedova, coraggiosa, con cinque figli. La ragazza deceduta, era la prima dei suoi figli ed era una catechista. E noi tutti preghiamo e speriamo che in futuro le cose possano essere organizzate in modo che questo non succeda più. Poi due altri ricordi rimasti nella mia memoria: un ricordo speciale – ci sarebbe tanto da dire – è il Centro Cardinal Léger: mi ha toccato il cuore vedere qui il mondo delle sofferenze molteplici, tutta la sofferenza, la tristezza, la povertà dell’esistenza umana, ma anche vedere come Stato e Chiesa collaborano per aiutare i sofferenti. Da una parte lo Stato gestisce in modo esemplare questo grande Centro, dall’altra, movimenti ecclesiali e realtà della Chiesa collaborano per aiutare realmente queste persone. E si vede, mi sembra, che l’uomo aiutando il sofferente diventa più uomo, il mondo diventa più umano: questo rimane iscritto nella mia memoria. Poi abbiamo distribuito l’Instrumentum laboris per il Sinodo e abbiamo anche lavorato per il Sinodo. Nella sera del giorno di San Giuseppe mi sono riunito con i componenti del Consiglio per il Sinodo – 12 vescovi – e ognuno ha parlato della situazione della sua Chiesa locale, delle loro proposte, delle loro aspettative, e così è nata un’idea molto ricca della realtà della Chiesa in Africa, come si muove, come soffre, che cosa fa, quali sono le speranze, i problemi. Potrei raccontare molto, per esempio che la Chiesa del Sudafrica, che ha avuto un’esperienza di riconciliazione difficile, ma sostanzialmente riuscita, aiuta adesso con le sue esperienze il tentativo di riconciliazione in Burundi e cerca di fare qualcosa di simile, anche se con grandissime difficoltà, in Zimbabwe. Infine vorrei ancora una volta ringraziare tutti coloro che hanno contribuito per la bella riuscita di questo viaggio: abbiamo visto quali preparativi lo avevano preceduto, come hanno collaborato tutti, vorrei ringraziare le autorità statali, civili, della Chiesa e tutti i singoli che hanno collaborato. Mi sembra che veramente la parola “grazie” dovrebbe concludere questa avventura e grazie ancora una volta anche a voi, giornalisti, per il lavoro che avete fatto e farete. Buon viaggio a voi tutti. Grazie!”
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Messaggio  francescoleone Dom Mar 29, 2009 11:22 pm

Nella Prima Comunione, l'importante è Gesù, non la festa
Incontrando questa domenica un gruppo di bambini che si preparano a ricevere la Prima Comunione, Benedetto XVI ha detto loro sorridendo che la cosa importante è ricevere Gesù nel cuore, non la festa o il pranzo.

Al termine della sua visita alla parrocchia del Santo Volto di Gesù alla Magliana, dove molte famiglie - tra cui non mancano gli immigrati - sperimentano duramente gli effetti della crisi, il Pontefice ha voluto rivolgersi ai più piccoli.

"Cari bambini, innanzitutto una buona domenica! Sono felice di essere con voi, anche se il tempo è brutto e ci siamo alzati oggi un'ora prima...", ha detto riferendosi all'arrivo dell'ora legale nella notte tra sabato e domenica.

"Sento che vi preparate alla Prima Comunione, all'incontro con Gesù... naturalmente, buone feste per la Prima Comunione", ha detto loro.

"Il centro non è il pranzo, ma il centro sarà Gesù stesso - ha sottolineato -. Poi anche il pranzo può essere buono...Auguri a tutti voi! Pregate per me, io prego per voi!".
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