Parrocchia San Francesco d'Assisi
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Capitolo delle stuoie

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Messaggio  francescoleone Mar Apr 07, 2009 12:30 am

In occasione dell’800.mo anniversario dell’approvazione della Protoregola di San Francesco da parte di Papa Innocenzo X, nella primavera del 1209, i Francescani di tutto il mondo sono invitati ad Assisi dal 15 al 18 aprile per il "Capitolo delle stuoie". Finora sono attesi per l’evento circa 1700 tra religiosi, religiose e laici, invitati dai ministri generali a vivere l’esperienza secondo le parole di Giovanni Paolo II: “Ricordare con gratitudine il passato, vivere con passione il presente e aprirsi con fiducia al futuro”. “Rifletteremo insieme sulla Regola e compiremo gesti concreti per esprimere il nostro desiderio di conversione - scrivono i ministri - rinnovando la nostra obbedienza al ‘Signor Papa’ e ricevendo da lui il mandato di andare per il mondo a predicare a tutti la penitenza”. I gesti concreti riguardano l’accoglienza, la testimonianza, la penitenza, il digiuno e il ringraziamento al Papa, che saranno esperiti nel corso del programma della quattro giorni. L’accoglienza avverrà mercoledì 15 aprile davanti alla Basilica della Porziuncola da parte del predicatore della Casa pontificia, padre Raniero Cantalamessa, e con la celebrazione presieduta dal vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino. Il secondo giorno vedrà protagonista il gesto della testimonianza, con gli interventi di tre ex ministri generali: mons. John Corriveau, attualmente vescovo di Nelson, negli Usa, padre Giacomo Bini e mons. Gianfranco Agostino Gardin, segretario della Congregazione per gli Istituti della Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. A seguire, una tavola rotonda. La terza giornata sarà dedicata alla penitenza e al digiuno, che i partecipanti potranno vivere nel silenzio e nel raccoglimento e con un cammino penitenziale dalla Porziuncola alla tomba del Santo, nonché con l’Eucaristia celebrata nella Basilica superiore di San Francesco. Infine, sabato 18, il trasferimento a Castel Gandolfo, dove saranno ricevuti da Benedetto XVI in udienza privata. Le diverse fasi del Capitolo saranno trasmesse via satellite da Teleradio Padre Pio. (R.B.)
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Messaggio  francescoleone Mer Apr 15, 2009 3:34 pm

Per la prima volta nella storia, Assisi accoglierà l’intera Famiglia francescana nel luogo dove tutto ha avuto inizio, davanti alla Porziuncola, oggi conservata nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, costruita per proteggere la piccola chiesa, dove San Francesco comprese di dover vivere “secondo il santo Vangelo”. Si aprirà domani nella cittadina umbra il Capitolo internazionale delle Stuoie, nell’ottavo centenario dell’approvazione della Regola da parte del Papa Innocenzo III. Stamane ad Assisi l’evento è stato presentato alla stampa. Il servizio di Roberta Gisotti (ascolta).

Duemila frati di 65 Paesi sono attesi ad Assisi in rappresentanza di 35 mila francescani delle quattro Famiglie sparse in tutto il mondo. Un evento straordinario per rinnovare la fedeltà al carisma e dare risposte alle tante sfide della modernità. Padre Enzo Fortunato, addetto stampa del Capitolo:

R. – Io direi che è un messaggio molto significativo per diversi aspetti. Il primo, perché questo evento cade in un momento drammatico della società italiana ed internazionale, e cioè la crisi economica. Quindi, l’essenzialità francescana in questo senso può essere una buona strada da percorrere. Il secondo aspetto, è legato alla sofferenza che parte della popolazione italiana sta vivendo ed è il terremoto in Abruzzo. Francesco vuole essere accanto agli ultimi, accanto a coloro che soffrono. Terzo aspetto, che concerne l’attualità, è che ci troviamo ad affrontare un individualismo ed egoismo imperante. La proposta fraterna dello stare insieme, l’uno accanto all’altro, l’uno per l’altro, può essere anche questa una strada da percorrere, una proposta all’uomo e alla sua libertà di sceglierla, prenderla e farne tesoro.

D. – Padre Enzo, in occasione di questo Capitolo internazionale sono state stampate 4 mila copie della Regola di San Francesco. L’attualità di questo testo è ancora pregnante dopo otto secoli...

R. – Una Regola che stamattina è stata definita dal custode del Sacro Convento, padre Giuseppe Piemontese, Carta costituzionale, ad indicare che cosa? Ad indicare che come Francescani abbiamo una bussola che ci guida, ma anche un messaggio per le tante persone che desiderano abbeverarsi ad una delle fonti più genuine della spiritualità cristiana, e cioè assumere una vita fatta di principi, una vita fatta di regole, una vita fatta di rispetto. In questo senso, la regola non è imprigionante, ma è altamente liberante, perché ci aiuta a vivere aggrappati a dei valori che non ci fanno smarrire.

D. – Padre Enzo, come lei ha ricordato, non lontano dall’Umbria e da Assisi, colpita dal terremoto nel 1997, sono oggi le tende dei terremotati dell’Abruzzo. Sarà motivo per offrire preghiere a sostegno di tutte queste persone?

R. – E’ l’intero evento che sarà vissuto con questo spirito, con una preghiera corale, orante al Dio della vita, al Dio della gioia, perché possa lenire le ferite di chi soffre.

D. – San Francesco si chiedeva: “Signore, che vuoi che io faccia?” Anche voi vi farete questa domanda in questo Capitolo?

R. – Sicuramente. E la risposta è nel gesto di Francesco, che ha ricostruito parte della Chiesa, ha ricostruito parte della società, ha ricostruito l’uomo e ne ha fatto intravedere la sua vocazione, la vocazione all’infinito, all’assoluto.
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Messaggio  francescoleone Ven Apr 17, 2009 2:11 am

4000 Frati radunati per questo capitolo a Assisi e il nostro padre guglielmo è la tra loro.
Una preghiera e un pensiero ai nostri Frati radunati nella terra di San francesco
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Messaggio  francescoleone Ven Apr 17, 2009 10:13 am

Padre Cantalamessa al Capitolo delle Stuoie

"Portare le masse alla Chiesa attraverso Cristo"

Radio Vaticana - La testimonianza, la penitenza e il digiuno, la gratitudine: sono i temi che stanno animando il dibattito del Capitolo internazionale delle Stuoie, aperto ieri pomeriggio ad Assisi, nell’ottavo centenario delle Origini della famiglia francescana, a partire dall’approvazione della Regola di San Francesco da parte del Papa Innocenzo III, nel 1209. Il servizio di Roberta Gisotti. (ascolta)

Sono arrivati da 65 Paesi di ogni continente i 2000 frati in rappresentanza dei 35 mila francescani delle quattro famiglie, convocati ad Assisi per questo storico raduno mondiale, presenti anche francescani di altre confessioni religiose. “Come dalla Porziuncola Francesco inviò i primi frati per andare a due a due per il mondo – ha osservato ministro generale dei Frati Minori, il padre José Rodriguez Carballo, nel suo saluto inaugurale – così anche noi idealmente vogliamo ripartire da qui per portare il messaggio evangelico della pace e della riconciliazione ad ogni cuore affranto”, non dimenticando - ha detto padre Carballo - di esprimere la sua vicinanza a tutti i terremotati dell’Abruzzo. Ad aprire i lavori del Capitolo è stato padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, al nostro microfono :


D. - Padre Cantalamessa lei ha osservato che Francesco si assunse il compito che la Chiesa gerarchica di allora non poteva assolvere, neppure mediante il suo clero, quello di raggiungere direttamente le masse popolari. In che modo questo agire di Francesco interpella oggi i suoi seguaci?


R. – Per motivi diversi, anche oggi, vediamo che le masse, specialmente in alcuni Paesi, tra cui in Europa, si sono alienati dalla Chiesa istituzionale e che, anche a causa di malintesi, non riescono più a trovare Gesù attraverso la Chiesa. Io credo che sia vera l’intuizione di Innocenzo III, cioè che la Chiesa deve utilizzare questi suoi fedeli, questi figli, tra l’altro, fedelissimi, perché Francesco era davvero tutto cattolico e apostolico, per far accettare la Chiesa avendo accettato Gesù. Il compito dei francescani, ma non solo il loro, è quello di portare la gente ad un primo incontro col Vangelo, con Gesù Cristo, perché una volta che uno ha trovato Cristo poi non è difficile trovare la Chiesa. Si capisce che la Chiesa è il luogo dove si vive il Vangelo, occorre questo. Ho detto nella mia relazione che ci sono masse che non riescono più a trovare Gesù nella Chiesa e bisogna che riscoprano la Chiesa riscoprendo Gesù.
D. – Padre Cantalamessa, un ruolo importante, dentro le famiglie francescane, ha il laicato…


R. - Sì, il movimento francescano nella sua prima fase, che è quella che commemoriamo quest’anno, era un movimento di tutti laici ed era un movimento laicale che poi ben presto, naturalmente, si è espanso e, quindi, ha assunto, per ragioni anche giuridiche, una forma sempre più clericale, ma oggi nell’Ordine francescano si sta riscoprendo fortemente questa dimensione iniziale laicale, non esclusivamente laicale, ma dove il laicato ha una grande funzione proprio perché Francesco voleva che tutti fossero fratelli e non voleva distinzione. Infatti, anche noi francescani non ci chiamiamo padre, reverendo, o con altri titoli, ci chiamiamo 'fra', cioè fratelli, dal ministro generale fino all’ultimo siamo dei fratelli. Il distacco tra il clero e i laici non dovrebbe essere così forte. Francesco ha voluto gettare un ponte a suo tempo tra il clero e il popolo e credo che questo sia un compito ancora attuale.
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Messaggio  francescoleone Mer Apr 22, 2009 12:08 am

Papa ai Francescani: Vangelo come regola di vita

Sull'eredità di san Francesco l'udienza ai partecipanti al Capitolo delle stuoie: egli comprese se stesso alla luce della Buona Novella. In questo il suo fascino e la sua attualità

Avvenire.it - San Francesco «comprese se stesso interamente alla luce del Vangelo». Questo «è il suo fascino», e questa «la sua perenne attualità». Perciò il suo assumere «il Vangelo come regola di vita», ossia l'«osservare 'il santo Vangelo del Signore nostro Gesù Cristo'», fu posto dal santo di Assisi all'inizio della Regola come «regola e vita dei frati minori». E, questo, ancor oggi dev'essere il riferimento per poter «proseguire la missione affidata da Gesù a Francesco: quella di 'andare e riparare la casa del Signore Gesù Cristo, la sua Chiesa'».di Salvatore Mazza

È con queste parole che Benedetto XVI, ieri mattina, s'è rivolto ai tremila religiosi dei quattro Ordini che compongono la Famiglia francescana - frati Minori, frati Minori Conventuali, frati Minori Cappuccini e Terz'ordine Regolare - ricevuti in udienza a Castel Gandolfo a conclusione del Capitolo delle stuoie, celebrato ad Assisi in questa settimana a 800 anni dalla prima approvazione 'orale' della Regola da parte di Papa Innocenzo III, e che in quest'occasione hanno rinnovato nelle mani di Benedetto XVI i loro voti e la speciale obbedienza che li lega al Pontefice.

Ricordando il momento fondativo dell'Ordine, papa Ratzinger ha osservato come «si- curamente un atteggiamento polemico verso la gerarchia avrebbe procurato a Francesco non pochi seguaci». E invece il poverello di Assisi si recò a Roma per chiedere l'approvazione del Pontefice, che gliela concesse. Certo «Francesco - ha ripetuto Benedetto XVI - avrebbe potuto anche non venire dal Papa. E Innocenzo III, da parte sua, avrebbe potuto non approvare il progetto di vita di Francesco». Anzi, ha aggiunto, «possiamo ben immaginare che, tra i collaboratori di Innocenzo III, qualcuno lo abbia consigliato in tal senso, magari proprio temendo che quel gruppetto di frati assomigliasse ad altre aggregazioni ereticali e pauperiste del tempo. Invece il Romano Pontefice, ben informato dal vescovo di Assisi e dal cardinale Giovanni di San Paolo, seppe discernere l'iniziativa dello Spirito Santo e accolse, benedisse ed incoraggiò la nascente comunità dei 'frati minori'».

Secondo Benedetto XVI, infatti, Francesco stesso avrebbe avuto più successo nel mondo se avesse seguito nella disobbedienza al Pontefice i «molti gruppi e movimenti religiosi » che «si andavano formando» in quell'epoca, alcuni dei quali appunto « si contrapponevano alla Chiesa come istituzione, o per lo meno non cercavano la sua approvazione ». Il fatto che, al contrario, egli «pensò subito a mettere il cammino suo e dei suoi compagni nelle mani del vescovo di Roma, il Successore di Pietro», rivela «il suo autentico spirito ecclesiale. Il piccolo 'noi' che aveva iniziato con i suoi primi frati lo concepì fin dall'inizio all'interno del grande ' noi' della Chiesa una e universale. E il Papa questo riconobbe e apprezzò».

Benedetto XVI, nel congedarsi dai suoi ospiti, ha poi voluto estendere il suo « abbraccio » a «tutti i padri e frati delle diverse famiglie francescane, alle suore francescane e clarisse, e a tutte le altre congregazioni che si fondano sulla spiritualità di San Francesco, nonché terziari e terziarie». «Nell'800° anniversario dell'approvazione della 'protoregola', insieme con voi ringrazio Dio - ha concluso - per ogni bene che l'Ordine ha recato alla vita e allo sviluppo della Chiesa. Vi ringrazio particolarmente per l'impegno missionario nei diversi continenti».
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Messaggio  francescoleone Ven Apr 24, 2009 12:14 am

La Custodia di Terra Santa al Capitolo delle Stuoie 2009

Custodia.org - Dal 15 al 18 aprile scorsi si è tenuto un evento di speciale significato per la Famiglia francescana : il Capitolo internazionale delle Stuoie, un incontro di quasi duemila frati, per commemorare gli ottocento anni dall'approvazione, concessa da Papa Innocenzo III a Francesco, del suo primo proposito di vita. Con i membri delle diverse obbedienze francescane (oltre ai Minori, erano presenti Cappuccini, Conventuali e Terz'Ordine Regolare) ci si è ritrovati ad Assisi per risvegliare la grazia delle origini. Una serie di incontri con relatori qualificati ci hanno permesso di riflettere sul nostro carisma francescano e sulla sua perenne attualità. Tra i più apprezzati quello con Padre Raniero Cantalamessa, che ha parlato delle tre P da ritrovare (Predicazione, Preghiera, Povertà), quello con il nostro ex Ministro Generale, fra Giacomo Bini, che ha invitato a non commemorare solo un evento passato, ma a costruire il presente andando in missione, muovendosi per evangelizzare, e quello con la Suora Clarissa Angela Emanuela Scandella, sul senso della conversione in Francesco e Chiara.

Da segnalare l'intervento, molto applaudito, del Custode, fra Pierbattista Pizzaballa, sulla missione dei frati in Terra Santa e sulle prospettive di pace in questa martoriata regione. Anche una serie di celebrazioni commemorative ci hanno aiutato a fare memoria della grazia concessa a Francesco e condivisa da coloro che si richiamano al suo esempio : tra queste da menzionare la consegna da parte dei Ministri Generali di una copia della Regola a tutti i frati presenti, di fronte alla tomba del Serafico Padre. L'ultimo giorno ci siamo ritrovati tutti a Castelgandolfo per una speciale udienza col Santo Padre Benedetto XVI. I Ministri Generali hanno compiuto un gesto molto significativo : hanno professato l'osservanza della Regola nelle mani del Pontefice, proprio come ottocento anni fa' ha fatto Francesco.

Per la Custodia di Terra Santa, oltre al già accennato Padre Custode, erano presenti come capitolari sette frati ; anche i nostri aspiranti, ospitati nel Convento di Montefalco, hanno partecipato ad alcuni degli incontri, così come i nostri studenti di teologia, fra Jihad e fra William, ospiti del Convento di Frascati e il novizio, fra Samhar, ospite del Noviziato della Verna. È stata quindi anche l'occasione per una rimpatriata con i confratelli che, a causa dei problemi di questo nostro Medio-Oriente, non sono fisicamente con noi in Terra Santa, ma ai quali ci unisce un profondo legame spirituale e d'affetto. Per chi fosse interessato a maggiori dettagli sul programma svolto, si segnala il sito ufficiale del Capitolo : www.capitolostuoie2009.org
Fra Alessandro Coniglio ofm
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Messaggio  Ospite Gio Dic 02, 2010 4:27 am

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